FISCHIATELI!

Quando l’astio diventa forza

C’è un sottile filo conduttore che unisce Firenze Napoli ed è costituito dal successo degli odiati. Un meraviglioso destino che ha accomunato le serate vissute da Gonzalo Higuaìn al “San Paolo” e da Federico Bernardeschi all’ “Artemio Franchi”. È la forza di chi sa fare dell’ostilità una fonte di energia inesauribile, l’elemento caratterizzante delle due trasferte storicamente più ostiche per i colori bianconeri. È stata la perseveranza di chi si è sentito attaccato a fare la differenza.

LA NOTTE DI “CHICO” 

Torna nel capoluogo toscano il figliuol prodigo Bernardeschi. Non c’era certo da aspettarsi un’accoglienza a braccia aperte e, di fatto, così non è stato. D’altronde, cosa avrebbe potuto immaginare un ragazzo di 24 anni che ha abbandonato le sponde dell’Arno per abbracciare i colori dell’acerrima nemica dei viola: la Juventus? Fischi, solo una marea di fischi carichi d’odio, e Firenze non ha infatti tradito tali aspettative. Eppure, Federico sembra tranquillo, calmo, quasi ne avesse 34 di anni. Subisce i falli degli avversari senza protestare. Lotta e si sacrifica senza sosta sulla fascia. Poi, al 56′, il suo momento. Una punizione defilata, difficile da tirare in porta, ma la voglia di osare dopo quasi un’ora di rigurgiti di rancore è troppa. Il numero 33 calcia forte, preciso sul palo del portiere. La palla entra e finalmente arriva l’attimo per mostrare ai fiorentini la grandezza delle sue spalle.

EL PIPITA LA CHIUDE

Chiude sullo 0-2 la trasferta Toscana per i bianconeri, manco a farlo apposta, Gonzalo Higuaìn. Uno che di fischi se ne intende. Appare meraviglioso pensare che quell’abbraccio che si è regalato l’argentino con l’ex viola in occasione della prima rete, sia stato quasi un gesto di comprensione, un voler dire: “ti capisco, ragazzo!”. Anche lui, infatti, qualche mese fa, aveva avuto l’opportunità di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Segnare da ex e decidere la partita con una mano rotta, con gente che dalla tribuna d’onore prometteva di dargli 4 gol di scarto, è stata, anche in quel caso, la dimostrazione che a certi uomini non bisogna dare l’opportunità di caricarsi di energie e voglia di rivalsa.

Resta da dare un consiglio agli spettatori che se li dovessero ritrovare in campo da avversari: Fischiateli! Ma attenti, potrebbe non essere una buona idea.