Afragola. Commercianti e residenti del centro in rivolta per l’arrivo degli immigrati

“Altro che salotto buono, qui si sta mettendo a rischio la coesione sociale. Il Sindaco blocchi questa operazione con tutte le sue forze”

Al momento la protesta è lenta e silenziosa ma sta crescendo di ora in ora. La notizia del probabile arrivo di decine di immigrati nei pressi del centro città preoccupa i commercianti e i residenti della piazza e di via Roma. Nessuna conferma ufficiale ma sembrerebbe che è tutto pronto per l’insediamento di un centro di accoglienza temporanea per decine di immigrati nel centro città. Si parla di 600 metri quadrati a disposizione di questa operazione a poche decine di metri dal “salotto buono” della città che l’attuale sindaco, Domenico Tuccillo, sta sponsorizzando da mesi. I residenti ma soprattutto i commercianti dell’area sono imbufaliti per questa eventualità che si sta prospettando e si stanno organizzando per un comitato di protesta che non permetta la realizzazione di tale prospettiva. Insomma si attendono settimane calde di scontro sociale. Commercianti e residenti fanno sapere: “già siamo stanchi e sfiduciati da questi interminabili lavori di riqualificazione del centro città, abbiamo fatto dei sacrifici enormi in questi mesi e ci aspettavamo che effettivamente si puntasse a questo quartiere per farlo diventare il salotto buono della città, il sindaco questo ci aveva promesso, gli abbiamo dato credito, ma la notizia che a breve sarà dato il via a questa iniziativa di un centro temporaneo per l’accoglienza di immigrati, proprio qui nel centro città, ci manda nello sconforto più totale. Ci aspettiamo che il Sindaco di Afragola nonchè presidente dell’ANCI Campania scenda al nostro fianco con tutta la sua forza per scongiurare questa eventualità”. Bisogna sottolineare per non creare facili strumentalizzazione della notizia alcune cose: la decisione di creare dei centri di accoglienza temporanea di immigrati non è una decisione che parte dall’amministrazione comunale. Infatti è la Prefettura che autorizza l’arrivo degli immigrati attraverso convenzioni con cooperative private autorizzate alla gestione degli stessi. In effetti le cooperative che prendono in carico la gestione temporanea di una quota di immigrati poi li sistemano in strutture adatte a riceverle, alberghi o residenze private. Un affare ghiotto per molti privati che affittano le strutture alle cooperative e per le stesse cooperative che si vedono girare i fondi dalla Prefettura che a loro volta li acquisiscono attraverso i finanziamenti che la Comunità Europea ha stabilito per l’Italia. Spesso i comuni non sono nemmeno informati di quanto sta per accadere sul loro territorio e poco possono fare per fermare l’apertura di dette strutture se non segnalare alla Prefettura eventuali malcontenti delle popolazioni locali o tensioni sociali.