Brexit, dopo il referendum restano aperte le porte ai progetti Erasmus Plus

di Angela D’Anto’ – Il 23 Giugno il Regno Unito ha espresso il suo voto favorevole all’uscita dall’ Unione Europea. In attesa di questo lungo tavolo di trattative che la Gran Bretagna e l’UE apriranno, c’è grande preoccupazione per il programma di studio europeo, Erasmus Plus. A parlarcene, Amelia Fiorillo e Daniele Trevisan, kairos 400Direttori di Kairos Europe, societa’ che dal 2011 a Londra, si dedica alla promozione e allo sviluppo di programmi miranti ad accrescere gli scambi interculturali fra i paesi europei e organizza corsi per studenti e docenti che prendono parte al progetto Erasmus Plus.

Ci saranno dei cambiamenti per tutti gli studenti italiani e non, che vorranno continuare la loro esperienze di studio e di tirocinio nel Regno Unito?
Il clima post referendum non può fare a meno di creare preoccupazione e ansia per il futuro. Molti studenti si pongono domande sulle reali possibilita’ di studiare o fare un’esperinza di stage in questo Paese. Per il momento non cambia niente e si può prevedere kairos2che sara’ cosi’ per i prossimi due anni e mezzo. E’ proprio di pochi giorni fa la dichiarazione di Jo Johnson, Ministero dell’Istruzione, dell’Universita e della Ricerca in UK, secondo il quale tutti i partecipanti e beneficiari dei progetti finanziati continueranno il loro programma di Erasmus Plus. Siamo certi che la mobilità di studenti e docenti continuera’ ad essere un’opportunità di crescita concreta per chi scegliera’ il Regno Unito.
Recentemente la Kairos Europe e’ stata invitata come special guest alla convention organizzata da Ecorys, Agenzia Nazionale Erasmus Plus UK, a Birmingham, in merito alle attività sostenute nell’ambito dell’azione chiave KA 1, la mobilità individuale a fini di apprendimento per gli operatori della formazione professionale. Qual e’ stato il progetto da voi presentato?
Il progetto “Southern European migrant dilemmas: better integration methods” ha come oggetto una tematica che nei mesi scorsi ha infiammato il dibattito politico e sociale nel Regno Unito e che ha sicuramente spinto i cittadini a sostenere l’uscita dall’Europa. La tematica a cui ci riferiamo e’ il fenomeno migratorio e la crisi dei rifugiati che ha visto molti paesi europei in prima linea. Il nostro progetto, contrariamente a quanto raccontato dai mass media, mira a portare una luce positiva sul fenomeno e creare speranza.
“I migranti non sono un pericolo, sono in pericolo”, queste le parole di Papa Francesco che hanno ispirato la nostra idea di lavoro. kairos 5Attraverso esempi concreti, i migranti possono ed hanno contribuito a migliorare la nostra societa’ combattendo fenomeni di spopolamento di piccoli borghi ed aiutando l’economia di piccoli centri. Il nostro progetto vede protagonisti due paesi il Regno Unito e l’Italia dove operatori del primo Paese andranno a studiare buone pratiche dal secondo cercando anche di esportarne il modello di inclusione oramai consolidato a Riace, una piccola cittadina calabrese, diventata città dell’accoglienza.

I progetti organizzati da Kairos Europe sono incentrati sullo scambio interculturale e rappresentano un’ esperienza formativa all’estero orientata al miglioramento delle conoscenze e competenze in diversi settori. Quali sono le nuove metodologie e strumenti per l’insegnamento che proponete con i vostri corsi?

La formazione e l’apprendimento all’estero rappresentano un’opportunita’ in termini di conoscenza, abilità e competenze. Il nostro approccio e’ quello di presentare ai partecipanti metodi nuovi e creativi per le relazioni interculturali, le classi digitali e le arti interattive.
I corsi di formazione hanno l’obiettivo di fornire agli insegnanti kairos 6nuove competenze interdisciplinari e di trovare possibili soluzioni per il rinnovamento dei curricula; sviluppare nuovi metodi d’insegnamento più efficaci, elevare gli standard, la varietà e la qualità dell’istruzione. Inoltre la formazione attraverso piattaforme multimediali e’fondamentale ai fini dell’apprendimento per insegnanti, formatori, studenti e giovani, che hanno l’obiettivo di migliorare le competenze professionali e sviluppare capacita’ imprenditoriali.
Continuare a proporre metodi e tecniche che promuovono valori europei comuni attraverso un dialogo interculturale, qui a Londra, sono fondamentali per un progetto di crescita e inclusione sociale, soprattutto in questo momento storico.