Caos Migranti, una clamorosa “guerra tra poveri”

Fra barricate e proteste dei cittadini, continuano a sbarcare migliaia di migranti, ormai da quasi tutto il mondo, non solo dal continente africano.

di Giovanni Ciuonzo – Giorni fa, hanno fatto scalpore le proteste dei cittadini di Gorino, piccolo centro nel ferrarese, dove senza un preavviso, il Prefetto di Ferrara Michele Tortona, ordina di mandare in un ostello una ventina di migranti. Successivamente poi si scopre che erano 12 donne di nazionalità Keniota.
Sabato 29 ottobre 2016 invece si scopre il clamoroso “sequestro” di un “Hotel Lory” a Ficarolo (Rovigo) con una ventina di turisti alloggiati internamente, da sgombrare al più presto. Il proprietario Luigi Fogli, di 80 anni è andato sulle furie, perche non era stato avvisato e non aveva firmato nessun contratto o accordo con il Prefetto di Rovigo. I cittadini 2500 circa) hanno minacciato di imitare quelli di Gorino, iniziando già dal primo novembre proteste e barricate.
Ma il caos immigrazione ha una lunga escalation di proteste, che quasi mai vengono pubblicate sui giornali o trasmesse nelle tv di stato. Il tutto deve essere occultato e non si capisce il perchè…
Non solo al nord del paese s’infiammano le proteste, ma anche al sud sono molte e spesso focose, basti pensare a quelle di San Nicola la Strada, piccolo centro cittadino a pochi chilometri da Caserta, dove il 31 maggio 2016 i cittadini organizzarono un blocco stradale in viale Carlo III dopo l’arrivo di un centinaio di migranti in un condominio privato. Le modalità sono tutte identiche “nessun avviso alla popolazione” e al sindaco del posto….tutti arrivati in tarda notte e alloggiati in uno stabile privato, dove risiedono famiglie che avevano acquistato casa con mutui pesantissimi.
La protesta si estenda anche in Calabria, dove a Cosenza un gruppo di persone residenti in località “Le Ginestre” di Mandatoriccio, centro dello Jonio cosentino, ha occupato il passaggio a livello lungo la ferrovia jonica, ammassandovi cassonetti della spazzatura e cataste di legname, per l’arrivo improvviso di 56 profughi.
In Campania la situazione è già nei limiti sopportabili, perchè il fenomeno migratorio non è una novità, anzi, sono ormai decenni che in alcuni territori del casertano e nella provincia di Napoli, risiedono migliaia di stranieri, quasi tutti clandestini e mai integrati.
Centri come Castel Volturno, Pesco Pagano, Aversa,Giugliano, Litorale Domizio e in tanti altri comuni, lo stato ormai non ha più il controllo della situazione… anche perchè le leggi in materia migratoria (Bossi-Fini) in queste zone, non hanno mai funzionato. Molto spesso queste persone, provenienti principalmente dal Senegal e Nigeria, cadono nelle mani della criminalità organizzata e nello spaccio di stupefacenti.
Anche nelle belle e storiche città d’arte, simbolo della Campania, Caserta e Napoli, ultimamente si accentuano i problemi legati ad una immigrazione incontrollata. Basta attraversare quella splendida via che porta alla Reggia Vanvidelliana “Via Carlo III” di Caserta, per capire in che stato si è arrivati. Ad ogni semaforo si possono notare decine di nuovi poveri, che il governo centrale scarica sui comuni. Una situazione disagevole che spesso è sfociata anche in atti di cronaca, come le aggressioni da parte dei migranti agli automobilisti fermi ai semafori.
Ma anche in città la situazione non sembra affatto tranquilla, ormai al calar del sole gruppi numerosi di stranieri si riuniscono creando disagi ovunque. Chiaramente le responsabilità non sono da attribuire al pur bravo sindaco Marino, ma alla scellerata politica di accoglienza nazionale.
A Napoli ormai la situazione è diventata esplosiva, quasi incontrollabile. Gruppi di stranieri che addirittura aggrediscono militari e forze dell’ordine in servizio, come i due militari dell’esercito di pattuglia a Porta Nolana (impiegati nell’operazione «Strade sicure») finiti all’ospedale “Loreto Mare” (Il fatto è accaduto il 6 ottobre 2016).  I militari sono stati accerchiati da circa cento extracomunitari, che richiedevano il rilascio di un uomo fermato, rivelatosi poi uno spacciatore. Grazie all’intervento dei caschi bianchi si è potuto evitare il peggio. Sul posto è stato necessario anche l’intervento di due pattuglie della Polizia di Stato, che hanno preso in consegna l’uomo, denunciato per «resistenza e lesione a pubblico ufficiale» e «rifiuto di indicazione sulla propria identità»…
Questo è l’ultimo dai tanti casi di cronaca, ad opera di clandestini, che girano incontrollati nella città partenopea.
Come se nulla fosse, il Ministro Alfano, “concede” alla città altri migranti (poche settimane fa, ne sono sbarcati quasi 500).
Adesso il Ministro degli interni Alfano, non riesce più a controllare la situazione, perchè gli sbarchi sono continui, anche ad ottobre… Le sta tentando tutte, per non far esplodere una mina ormai accesa, come ad esempio la ripartizione di 1 migrante su mille abitanti, che di sicuro non avrà successo, perchè sono migliaia gli arrivi ogni giorno.
Anche le casse dello stato iniziano a suonare vuote, servono soldi, tanti soldi e l’Europa, ne manda sempre più pochi.
Nel 2015 per l’emergenza migranti sono stati spesi più di 5 miliardi di euro e nel 2016 si arriverà forse al doppio, per questo motivo il governo tenta di non renderli pubblici, tenendoli fuori dalla manovra finanziaria 2016, ancora da approvare.
In una nazione che ha più di otto milioni di poveri, dieci di disoccupati, trecentomila industrie fallite l’anno e una criminalità diffusa, cosa potrebbe ancora accadere con il fenomeno migratorio?
Non si riesce a capire quali sono poi le strategie del governo, nei confronti di un dramma che ha raggiunto dimensioni a dir poco preoccupanti… si arranca e si trovano soluzioni momentanee spesso dovute proprio alla mancanza di un vero “piano migranti”..
Intanto montano le proteste in tutta Italia e la cosiddetta Europa gira le spalle e alza i muri…Lo stesso Premier Renzi inizia a preoccuparsi della situazione, che peggiora sempre di più, minacciando continuamente la commissione europea.
Non ci sono soluzioni dunque e di sicuro, non ci saranno più soldi, poi c’è anche il terremoto che complica non poco le cose…
Tutte preoccupazioni fondate.. ma intanto divulghiamo al mondo intero il contrario, incitando tante migliaia di poveri disgraziati ad affrontare il mare in tempesta, per arrivare non nella “terra promessa” ma nella terra di delusione e caos… dove si sta scatenando una clamorosa “guerra fra poveri”…

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