La polemica scoppiata ad inizio agosto è andata nel dimenticatoio con la pausa estiva. Di seguito il resoconto di quanto accadeva nelle scorse settimane, adesso con la ripresa dopo la pausa estiva e con una campagna elettorale cittadina ormai alle porte vedremo se torna in agenda la vicenda o viene lasciata nel dimenticatoio
Afragola, lascia il commissario pd: grave riaccogliere consigliere ribelle
Per la serie i regolamenti girevoli previsti dallo statuto Pd. Che a volte si applicano, a volte (la maggior parte dei casi) s’ignorano. Questa volta però si è scatenato un putiferio dopo che la commissione regionale di garanzia ha deciso di non punire Vincenzo Concas, consigliere comunale democrat di Afragola. Eppure quest’ultimo non votando con il collega Biagio Montefusco, a fine aprile, il bilancio nel comune retto dal democrat Mimmo Tuccillo rischiò di far sciogliere l’amministrazione.
Statuto del Pd alla mano scatta il cartellino rosso ovvero viene cancellata l’iscrizione al partito. Ed invece prima la commissione provinciale di garanzia del partito decreta una blanda sospensione di 8 miseri mesi e poi, addirittura, il 7 agosto scorso quella regionale (presidente Donato Liguori) ribalta tutto. Altro che stop: nemmeno un giorno fuori dal partito nonostante la scelta di non votare il bilancio era organizzata con il centrodestra. Apriti cielo.
«Il segretario regionale Tartaglione intervenga in modo tempestivo ed energico se non si vuole compromettere il destino delle comunità che vengono amministrate, sacrificandole sull’altare di piccoli interessi di bottega o di appuntamenti congressuali. In caso contrario il segretario certificherebbe che il Pd ha abdicato definitivamente al proprio ruolo di partito costruito intorno a regole chiare e fondato sulla responsabilità etica dei suoi rappresentanti», commenta amaro Tuccillo che è anche presidente regionale Anci e questa vicenda è un boccone troppo amardo da digerire. Duro, durissimo il parlamentare pd Salvatore Piccolo che rassegna le dimissioni da commissario del locale circolo con una lettera alla segretaria regionale.
«Non sono stato informato di nulla e non sono stato audito. Trovo scandaloso questo comportamento e ritengo doveroso denunciare quanto accaduto. A questo punto non mi resta che rassegnare le dimissioni nella convinzione che azioni di questo tipo infangano l’immagine del partito e della sua dirigenza regionale e provinciale. Mi auguro che tu intervenga immediatamente con l’autorevolezza del Tuo ruolo politico. Spiegherò nelle sedi opportune, nessuna esclusa, le motivazioni delle mie dimissioni e le ragioni della mia ferma protesta. Avverto – accusa il parlamentare – un senso di profondo sconcerto e di amara delusione nel constatare l’indifferenza ed il cinismo di una dirigenza locale che non sente il dovere di reagire adeguatamente a tali sconcezze».
Un piccolo terremoto di inizio agosto nel partito alla vigilia del congresso provinciale. E il mancato provvedimento contro Concas fa pensare come con la prossima scelta del nuovo segretario non si voglia lasciar fuori nessuno: per la serie servono voti e tessere. Come fa notare il consigliere regionale Antonio Marciano: «La commissione regionale di garanzia interviene superando il provvedimento dello stesso organismo del livello provinciale trasformando la temporanea sospensione in un richiamo scritto. Siamo alla negazione di qualsiasi regola. Forse più semplicemente siamo all’apertura del mercato congressuale nel Pd. La commissione regionale di garanzia riveda le sue determinazioni evitando la formazione di un precedente pericoloso per il nostro partito e cancellando una vergogna!».