Intervista al Vice Presidente della IV Municipalità di Napoli, Paola Pastorino

Abbiamo incontrato Paola Pastorino, Vice Presidente della IV Municipalità del Comune di Napoli, nonché Assessore allo Sport e alle Politiche Scolastiche e formative.

Assessore, Domenica si è svolta la IV edizione della maratona “Corri per l’Ambiente”, è stato un grande successo per la municipalità. Servono anche queste manifestazioni per far vivere il territorio…

“Decisamente si. Manifestazioni come quella che abbiamo avuto Domenica, che si svolgono oramai da qualche hanno,  sono importati per la promozione dello sport, per il significato che lo sport deve avere per i ragazzi. E soprattutto per una vivibilità migliore del territorio, giacché comporta la compartecipazione di più persone e quindi la capacità di stare insieme in una competizione positiva e sana”.

Sappiamo che i fondi per lo sport sono stati praticamente prosciugati alle Municipalità, come si fa a far fronte a questa situazione?

“In questo momento conosciamo la situazione di difficoltà che Napoli sta pagando, a causa di un ingiusto debito che riguarda amministrazioni passate. È chiaro che l’erogazione dei fondi avviene dalla cassa centrale del Comune. Una cassa che sta vivendo un momento di grosso disagio. Causato da un blocco per un pignoramento di un debito non contratto da quest’amministrazione, ma che riguarda il commissariamento post terremoto del 1980. Debito, che tra l’altro, non deve neanche pagare in tutto il Comune di Napoli, ma che spetterebbe pagare allo Stato e di un ulteriore debito, risalente all’emergenza rifiuti di quasi quindici anni fa. Quindi Napoli in questo momento si trova con addosso due debiti non contratti dall’attuale amministrazione e che tra l’altro sarebbero a carico dello Stato. Con una sentenza della Corte dei Conti, che è arrivata qualche giorno, che ritiene che il Comune non ha riportato correttamente nel bilancio del 2016 il debito riguardante il Consorzio Cr8, il ricorso è stato così rigettato. Il Comune dovrebbe così pagare una sanzione dell’importo pari a quello che lo Stato doveva pagare e non ha pagato. In una situazione piuttosto kafkiana, ci troviamo con un blocco di cassa a causa di un pignoramento di un debito ingiusto. Questo è il motivo per cui ci siamo recati a Roma a Febbraio, ed il motivo per cui ci recheremo nuovamente a Roma ad Aprile. Perché questa città non può pagare debiti non suoi e non può essere messa in ginocchio. Dopo che ha dato dimostrazione di aver rialzato la testa con determinazione, lealtà e impegno. Per tanto, per quanto riguarda l’aspetto dei pochi fondi a favore dello sport, noi attiveremo, come abbiamo già fatto,  tutte le modalità per fare in modo che comunque le varie attività ed eventi si possano svolgere. Anche senza soldi, attraverso le sponsorizzazioni, patrocini e collaborazioni tra scuole ed associazioni. Noi lo faremo perché è nostra intenzione portare avanti la politica sportiva che è importante, soprattutto per le nuove generazioni. Non ci fermeremo davanti a confini che ci hanno disegnato ma anzi guardiamo a questi confini come a degli orizzonti”.

Invece per quanto riguarda le scuole della zona, personalmente ho seguito la situazione in cui versava la palestra del “Leonardo da Vinci”, anche se per le scuole superiori la competenza è della Città Metropolitana. Qual è la situazione dell’edilizia scolastica nel quartiere? Ci sono criticità?

“Ricordiamo che tutti gli istituti superiori sono di competenza di Città Metropolitana, mentre gli asili nido e comunali, le scuole dell’infanzia, e le scuole primarie e secondarie di primo grado sono di competenza della municipalità. La questione dell’edilizia scolastica è abbastanza complessa. Perché la zona è storica e di conseguenza anche gli edifici hanno la loro età. Noi interveniamo nel quotidiano per quello che riguarda la manutenzione ordinaria. Spesso però siamo chiamati ad intervenire anche per quella straordinaria. Anche in questo caso però,  i fondi si vanno ad assottigliare sempre di più. Però posso dire con grande soddisfazione che il consiglio di municipalità ha approvato una delibera che ha portato nove scuole a candidarsi a dei PON per il rifacimento di tutti gli impianti elettrici. È stato un lavoro faticoso per il servizio tecnico, perché i tempi per preparare il tutto non sono stati lunghi. Ma siamo soddisfatti e questo è un’importante iniziativa perché noi abbiamo bisogno di usufruire di tutte le possibilità che ci sono per garantire il mantenimento della scuola. È anche vero che i dirigenti scolastici hanno la possibilità attraverso fondi statali denominati “scuole belle” di poter intervenire sulla manutenzione ordinaria. Fondamentale è la questione della collaborazione perché insieme si può andare lontano, anche quando non ci mettono nelle condizioni di fare tutto attraverso i fondi che ci spetterebbero”.

La IV Municipalità comprende un territorio molto ampio e con un tessuto sociale variegato, che ruolo ha la scuola qui? Cosa bisogna fare per evitare il fenomeno della dispersione scolastica e scongiurare che molti ragazzini prendano strade sbagliate…

“La domanda sulla scuola mi è cara. Perché io sono una donna di scuola, sono un’insegnante. Per me questo è un argomento serissimo. La scuola ricopre un ruolo sociale ed educativo fondamentale. Duole constatare che sono anni che sulla scuola non si investe. Purtroppo scientemente non si investe. Perché le politiche dedicate alla scuola, in particolare a quelle del sud, hanno accorciato sempre di più i tempi di permanenza dei ragazzi.  Si pensi al tempo pieno, è stato quasi abolito. La scuola deve avere investimenti e pensieri politici seri, perché è formata da persone che lavorano. A dispetto di quanto si vuole far pensare. È formata da personale abituato a lavorare su vari livelli. C’è un lavoro di tipo progettuale e cognitivo. Ma c’è un lavoro fisico, dello stare insieme ai ragazzi e seguirli. Il fenomeno della dispersione è collegato in automatico anche all’orario scolastico ridotto. Ed anche ai tagli che sono stati fatti dal Governo nazionale. E’ stata una mannaia, a partire dalla riforma Moratti, passando per la Gelmini, per arrivare alla “buona scuola”. Un progetto di potatura, ma nonostante questo, la scuola regge proprio sulla forza e sulla professionalità e sul senso di responsabilità di chi ne fa parte, a partire dai dirigenti fino ai collaborati scolastici. Perché si è scuola insieme. Quindi tutto quello che noi oggi leggiamo sulla dispersione o sui fenomeni di bullismo sono strettamente collegati ad un progetto che perde terreno. Perché bisogna dare il tempo alla scuola, perché ai ragazzi deve essere dedicato il tempo, la parola, lo spazio e il crescere insieme. Devono avere la possibilità di condividere esperienze di solidarietà, didattiche e di laboratorio, al fine di vivere la scuola. Purtroppo è difficile e complesso, io spero davvero che possa esserci una riflessione politica serissima, perché uno stato civile deve avere due aspetti fondamentali su cui fare attenzione e sono la sanità e la scuola. Perché sulla salute e sull’educazione del popolo, non si può scherzare. Questo significa il futuro del nostro paese”.