Il Signore della domenica. Ciao Luigi Necco

Pane, olio e un pizzico di sale come spuntino: un rituale domenicale che placava la mia iperattività fanciullesca. Seduto alla mia sediolina rossa preferita e con il tavolo dei “Grandi” alle mie spalle.

IL RICORDO DI LUIGI NECCO

Si giocava a carte la domenica pomeriggio o quanto meno mi si consentiva di sbirciare tra un morso e l’altro. Una piacevole abitudine del fine settimana quella di ritrovarci in famiglia, un pomeriggio che armonizzava e rendeva meno ponderoso l’indomani e il ritorno agli impegni settimanali. Le radio ormai spente, il calcio minuto per minuto era giunto al termine. Le immagini riprodotte nelle nostre menti avrebbero preso forma con la trasmissione di Paolo Valenti e il suo 90° minuto.

NAPOLI E LUIGI

L’attesa era fremente, anche perché quando veniva chiamato in causa Luigi Necco per il filmato cronistico riguardante il Napoli era un po’ come annoverare un nucleo già forbito nel salotto dei miei zii. Dal suo sorriso goliardico traspariva la Napoli genuina, non esternava vittimismo dopo una sconfitta (poche a quei tempi) ma concilianti e riflessivi spunti di dialogo. Le sue interviste con il pubblico a fine gara tra gli spalti ormai semivuoti del San Paolo rappresentavano il suo senso di appartenenza a questo popolo e alla sua città. Capostipite della metafora giornalistica adornata dalla sua sottile satira verbale, sempre corretta e mai banale, come solo Luigi Necco sapeva narrare.

STILE INCONFONDIBILE

Mai avverso, mai critico, sempre ligio al suo dovere e al viscerale amore per questa città. La sua città. Dall’archeologia all’antropologia, dalla cronaca alla storia. Ha sempre raccontato la sua passione e la sua cultura in maniera raffinata ed elegante. La sua timbrica si è distinta per anni con umiltà e amore per il suo lavoro.
Il Napoli di Maradona raccontato attraverso la sua gestualità e il suo raffinato savoir faire rimarrà sempre nella memoria di quel bambino che restava estasiato e sorridente anche quando il risultato del suo Napoli non era quello auspicato.

Ciao Luigi, grazie per aver condiviso le tue domeniche con tutti noi.