Maggioranza in crisi: lo scontro maggiore sarebbe all’interno del Partito Democratico
Il consiglio comunale dell’approvazione del Bilancio è stato rinviato a martedì prossimo. La richiesta di rinvio arriva dalla stessa maggioranza, ufficialmente per approfondire gli atti da discutere. Voci di corridoio invece confermano profonde spaccature all’interno della maggioranza che avrebbero messo in discussione l’approvazione del documento di bilancio e provocato forti ripercussioni sul proseguimento dell’amministrazione Fuccio. La minoranza presente compatta in consiglio comunale per garantire il numero legale di questo importante consiglio comunale. Le indiscrezioni raccolte in ambienti molto vicini alla maggioranza raccontano di un forte braccio di ferro all’interno del gruppo consiliare del Partito Democratico che vedrebbe la richiesta di almeno il 50% dei consiglieri di un azzeramento della giunta e di tutte le cariche per effettuare un rilancio dell’atytività amministrativa. Sarebbero i tre consiglieri del PD Carmen Migliore, Ivan Ilardi e Francesco Russo tra l’altro legati a doppio filo a Tommaso Girasole, a pretendere l’azzeramento della giunta, le dimissioni del Presidente del Consiglio ed anche un cambio di marcia rispetto al Segretario comunale. Insomma un momento abbastanza difficile per il Sindaco Fuccio che non trova gli equilibri nemmeno all’interno del suo partito. Vedremo cosa accadrà. Intanto una nota del consigliere di minoranza Pasquale Pugliese in questi giorni è stata notificata al Sindaco, al Presidente del consiglio a tutti i consiglieri comunale ma anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti per la Campania, ecco il contenuto della nota:
“Il collegio dei revisori continua a registrare anomalie ed irregolarità nella stesura dei conti, ma poi alla fine esprime un parere favorevole assumendo responsabilità concorrenti con amministratori e funzionari comunali.
I revisori rilevano che non risulta adottato il piano triennale del contenimento della spesa, non risultano aggiornati gli stanziamenti delle previsioni del triennio 2017-2019, non risulta un aggiornamento dei beni immobili dell’ente, non vengono rispettati i tempi di pagamento dei fornitori, manca una definizione certa e chiara dei debiti fuori bilancio con un disordine amministrativo e contabile che mette in discussione la tenuta e la salvaguardia degli equilibri di bilancio e non consente la verifica periodica degli stessi equilibri.
Nel contempo, si continua a registrare il silenzio sui debiti certi, liquidi ed esigibili nei confronti del consorzio cimiteriale che ammontano a circa 5 milioni di euro, nei confronti della città metropolitana nell’ordine di € 4.225.060,91 e nei confronti dei danneggiati di via Cavour nell’ordine di 2 milioni di euro circa.
Emerge altresì che il comune non si è dotato di scritture contabili che possano consentire la verifica delle giacenze di cassa in modo da rendere percorribile la conciliazione con la cassa vincolata del tesoriere e per evitare oneri eccessivi per le anticipazioni di cassa richieste allo stesso tesoriere.
Sono poi fuori da ogni logica e prive di consistenza la previsione di entrata di circa € 2.000.000 per recupero di evasione tributaria e circa € 4.000.000 per recupero di sanzioni per contravvenzioni al Codice della strada.
Così come sono prive di certezza la previsione di entrate per recupero dei canoni di locazione nell’ordine di euro 717.859,59 mentre a stento si recupera il 50% come da certificazione rilasciata dal dirigente del competente settore.
Le contravvenzioni al codice della strada, a fronte di una previsione nell’ordine di euro 4.400.000 emerge dall’esame dell’ultimo triennio un incasso annuale di euro 700.000, comprensivo di arretrati.
E poi c’è la scandalosa situazione di Casoria Ambiente Spa con un costo annuo di circa 18 milioni di euro con un’entrata nell’ordine di € 9.000.000 sempre su base annua.
La dirigenza del comune poi non riscontra le richieste della sezione regionale della Corte dei Conti per la Campania che vuole esaminare le previsioni 2015/2016 sulla base di certificazione da parte delle competenti strutture. È davvero incomprensibile il parere favorevole dell’organo di controllo a favore di tante irregolarità evidenziate e di tante richieste formulate di monitoraggio continuo e permanente che non viene praticato e realizzato.
Alla luce della mancata adozione delle scritture contabili, che in base al combinato disposto del D.lgs. 118/2011 e D.lgs. 126/2014, consentono di conciliare in ogni momento la cassa vincolata del tesoriere, non si chiarisce come sia stato ricostruito il saldo di cassa, come sia stato contabilmente tracciato il flusso dei mandati e le reversali tra la cassa corrente e quella vincolata. Infatti, i nuovi schemi del rendiconto del tesoriere, prevedono che venga data evidenza della composizione della cassa vincolata alla fine dell’anno e dell’eventuale utilizzo di cassa vincolata ancora da reintegrare. Infine, dai dati ricevuti, l’Ente non ha rispettato il dettato dell’art. 187 comma 3-bis del D.lgs.267/2000, aggiunto dall’art.3, comma 1, lett. h), della Legge n. 213/12, in merito all’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, trovandosi l’Ente nella situazione prevista dall’art. 222 del Tuel. Pertanto, le ovvie difficoltà di cassa, sono il principale indicatore di situazioni finanziarie deteriorate al limite del dissesto.
Il bilancio di previsione così come formulato va restituito al dirigente del settore ed al collegio dei revisori per un parere più compiuto e più rispondente alla reale situazione finanziaria del comune, con una pronuncia chiara sulla certezza della permanenza degli equilibri di bilancio, sulla mancanza di ipotesi di dissesto per inesistenza di pretese creditorie certe, liquide ed esigibili, ed una precisa individuazione della consistenza di debiti fuori bilancio ed un preciso ed analitico rapporto tra scritture contabili e tesoreria”.