Momento Napoli: “Io sono ancora qua”

Napoli. Io sono ancora qua, in fondo lo avevo promesso, soprattutto a te. Coltivo il mio sogno sin dall’inizio di questo viaggio e non ho mai smesso di seguirne la scia. Ho chiesto silenzio con pochi cenni e annuito consensi alle mie distrazioni. Non cerco scusanti ma gli ostacoli non sono stati pochi, un percorso tortuoso che non avevo abitudine a praticare. Mi hanno detto che ero bello ma prevedibile, mi hanno detto che ero stanco e che non avrei avuto più forze nel tenere il tuo passo. Ho provato sconforto, stavo cadendo, ma sono stato preso per mano dalla mia gente, dal mio popolo. Dove non riuscivo io ci hanno pensato loro, il mio meraviglioso pubblico. Non saprei spiegartelo con le parole perché queste sensazioni puoi solo concepirle. Per giungere a te hanno dovuto sostenermi, acclamarmi, gridarmi a gran voce tutto il loro amore.

CI SONO, TI VEDO, TI SENTO

Un viaggio lungo, ma non sono mai stato solo. Mai.

La convinzione della mia gente mi ha trasmesso enfasi, mostrando a chiare lettere la loro fierezza per quanto sia riuscito ad inorgoglirli.

Mi hanno sospinto, fino a raggiungerti: un volo pindarico, sospeso tra la rabbia e l’orgoglio. Un gesto d’amore che resterà negli annali, nella mia storia. Sono imprese che realizzi dopo qualche giorno, dopo l’euforia e l’estasi provata negli attimi successivi al compimento. Ti ho raggiunta, sono ad un passo, posso finalmente tenerti testa. Mancano poche tappe per raggiungere la meta.

Quattro tappe per l’agognata meta.

Decisive, intense, forse anche un po’ temute dopo il massimo sforzo profuso. Spero siano storiche, come le quattro giornate di Napoli che segnarono l’indipendenza dall’invasore nemico. Un’insurrezione popolare, come quella che oggi indica il mio Comandante. Ci proverò con tutto me stesso: perché oggi, come allora, difendo la città.

Col cuore che batte più forte

La notte adda passà
Al diavolo non si vende

Io sono ancora qua, eh già…