Via De Roberto è un’arteria importante che collega il centro di Napoli sia con la zona est ma anche con quella a nord come il Comune di Casoria. L’arteria rientra nel territorio della IV Municipalità, si trovano ai suoi lati tanti capannoni industriali e c’è anche uno svincolo d’ingresso per la Strada Statale 162dir. Quello di uscita c’è ma non è mai stato aperto. Insomma, tra tante difficoltà, una zona comunque di passaggio ed economicamente viva.
La Denuncia
Come denunciato più volte dal Consigliere della IV Municipalità, Carmine Meloro, le condizioni in cui versa questa strada non sono assolutamente decorose. In uno dei suddetti capannoni, ovvero in quello del Complesso Neapolis, si è svolto per quasi 30 anni il mercato delle pulci e del baratto. Alcuni mesi fa, la zona è stata interdetta e sequestrata per inquinamento e reati ambientali. Così è nato il caos, gli spazzi sono stati ridotti e una volta che l’area adibita viene occupata dai mercanti regolari, che pagano per avere il loro spazio, tutti gli abusivi si piazzano su via De Roberto. Ogni week end, dal sabato sera, fino al primo pomeriggio della Domenica, la strada risulta totalmente congestionata. Una volta finito il mercato, tutta la merce, che potremmo chiamare anche spazzatura, viene abbandonata sui marciapiedi creando ciò che si vede in foto.
Le Possibili Soluzioni
Il Consigliere Meloro, più volte si è adoperato per trovare una soluzione a questa situazione insostenibile, soprattutto per i cittadini che li ci abitano. La prima prevede la delocalizzazione del mercato in un’area attrezzata e le associazioni dei mercati autorizzati si sono dette ben disposte a quest’eventualità. La seconda soluzione, che non prevede lo spostamento dell’area del mercato, punta ad intensificare i controlli della Polizia Municipale su via De Roberto. Un compito da dividere tra le sezioni della Municipale di Poggioreale, San Lorenzo e Ponticelli, che al momento, nei fine settimana, dalle ore 20 concludono il servizio. In entrambi i casi è imprescindibile la bonifica totale dell’area che attualmente versa nelle stesse condizioni di una discarica a cielo aperto.