Da Frattamaggiore a Firenze pronti a partire per Faenza: i 100 chilometri del Passatore

L’assessore allo sport di Frattamaggiore Gennaro Alborino supera il traguardo con se stesso dei 100 chilometri del Passatore

“Solo chi conosce la fatica può amarla o esserne pesantemente attratto. O almeno comprendere chi la pratica ogni giorno”. Per chi non condivide uno dei mantra di Jerry Sloan, storico coach degli Utah Jazz in Nba, spiegare che cos’è la 100 chilometri del Passatore può essere esercizio assai complicato. Perché si tratta di una fatica oggettivamente disumana: 100 chilometri a piedi dalla splendida Piazza della Signoria di Firenze a Faenza, passando per boschi e scollinando montagne impervie e non sempre ospitali. Chi vince, e dal 2006 è sempre stato l’ultramaratoneta Giuseppe Calcaterra, ci impiega circa 7 ore. Quest’anno Calcaterra è arrivato terzo lasciando il podio ad Andrea Zampella. con un tempo di 6 ore e 58 minuti. Ma per la gran parte dei 3.000 concorrenti al via, si tratta di passare la notte gareggiando e di restare nel tempo massimo, fissato in 20 ore. Sono sforzi per pochi. A sostenere questo immane sforzo quest’anno c’è stato anche Gennaro Alborino, unico frattese a partecipare che da qualche anno ricopre l’incarico di assessore allo sport del Comune di Frattamaggiore nella giunta del Sindaco Marco Antonio del Prete. Ci ha colpito la sua dichiarazione che in parte vogliamo riproporvi: “… Io un po’ di paura l’ho avuta fino alle 15 del sabato a Firenze, forse anche fino a Fiesole, quando il sole e il caldo ti stendono e sei appena partito per il tuo viaggio. Ma come accade sempre in questa esperienza fantastica che chiamiamo vita, la paura lascia improvvisamente il posto al coraggio, alla nostra capacità di essere degli eroi, anche solo per un giorno. In quel momento è iniziato il mio Passatore, un viaggio ricco di gioia, di divertimento, l’esperienza unica che rende questa gara un sogno ad occhi aperti. Quando arriva la notte, per molti a metà gara, tutto diventa magico, non si può essere stanchi, non si può essere timorosi, la magia, le stelle, le lucciole ti trascinano verso Faenza come un fiume in piena.

Esserci è tutto quello che conta. …Così fra un pensiero e l’altro, il sogno si avvera, in lontananza appare il portale di Piazza del Popolo e la felicità diventa parte di noi, ci travolge e ci riempie. Per sempre. Grazie a tutti gli organizzatori e ai volontari, che rendono la gara perfetta, perché i sogni devono essere perfetti”.