GENOVA: Crollo di Ponte Morandi, si contano già 22 morti.

Ancora una volta, ancora Genova, ancora un ponte, ancora la pioggia, ancora polemiche su quanto si sarebbe potuto fare e non è stato fatto.
Lo so, non si parla dell’area Nord di Napoli, ma queste storie vanno raccontate, condivise, analizzate ovunque accadano.
Genova è città martoriata, la sua morfologia la mette costantemente a rischio frane ed alluvioni, si sa da sempre.
Una lingua di abitato stretta a morsa tra uno dei mari più belli d’Italia e del mondo, con alle sue spalle l’imponente massiccio delle appennino ligure.
Non è bastata l’esperienza, lunga e drammatica, di una serie lunghissima di tragedie raccontate, vissute e archiviate come fatti accaduti e da dimenticare il più in fretta possibile.
La pioggia è nemica di Genova, ma lo è un pò di tutta l’Italia che paga un dissesto idrogeologico oramai endemico e se ogni estate, a riempire le pagine dei quotidiani e le ore dei TG, ci sono quei disastri più o meno annunciati, pare evidente che nulla sia stato fatto per scongiurare situazioni che si dimenano tra il tragico ed il grottesco per quanto inverosimili.
Genova, città martoriata che ha visto negli anni decine di episodi più o meno gravi, che meriterebbe un’attenzione particolare, ancora una volta è stata teatro di un evento che fa rabbrividire chiunque.
E’ crollato un tratto del Ponte Morandi,  un pezzo del viadotto Polcevera dell’autostrada A10 che attraversa la città fra i quartieri di Sampierdarena e Cornigliano, fu progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi  e fu costruito fra il 1963 e il 1967, ironia della sorte, dalla Società Italiana per Condotte d’Acqua.

E’ crollato ed ha portato con se tutto quello che vi era sopra, travolgendo quello che c’era sotto dopo una caduta di oltre 45 metri.
Testimoni hanno raccontato di aver visto un fulmine cadere proprio qualche istante prima del crollo, così fosse gran parte della rabbia sarebbe da indirizzarsi verso un destino beffardo.
Altra storia invece se a causare il crollo di un’opera tanto importante quanto maestosa, potesse essere stata una pioggia estiva che, per quanto incessante e copiosa, mai e poi mai dovrebbe riuscire a mettere a rischio l’incolumità di persone inermi.
Il Ministro Di Maio ed il Ministro Toninelli si sono immediatamente portati sul posto, senza tuttavia rilasciare ancora dichiarazioni ufficiali, fatto salvo un “Lo stato è presente” che sa tanto di circostanza e che, evidentemente, non può bastare come risposta a quanti oggi stanno vivendo questa immane tragedia.
Per quanto possibile, oggi Genova è ancora più parte di noi.

Acqua che porta male sale dalle scale sale senza sale sale 
Acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte. 
F.De Andrè (Dolcenera)