Spunto finale, prima delle vacanze pensando al Napoli ma anche alla provincia

di Nando Troise – Spunto finale. Prima del mare. A Villa Pignatelli con due amici che hanno appena completato il viaggio di nozze. Regine e principi, granduchi e marchesi. E in un angolino il vecchio cameriere di Benevento che si asciuga i sudori di agosto. E noi naso in su, ad ammirare uno dei più bei tesori di Napoli, in via Riviera di Chiaia. E se ci facessimo una scuola dentro? Senza, semmai, guastare l’apparato, compreso gli splendidi soffitti.

Viviamo di ricordi e di altro. Ai miei tempi…. Certo, prima era un’altra cosa… Però che razza… Viviamo nel presente e cerchiamo di renderlo migliore. Bè, non proprio come chi paga migliaia di euro al giorno, più gli extra, ma meglio. Che vuol dire anche rispetto per il vicino di casa e tutti gli altri.

Il Napoli parte, l’Inter no e si vola verso Maratea. Rischiando, semmai la vita. Colloqui in riva al mare. Rispettiamo i riposi altrui. I nostri meno. E annunziamo a Milano che tutto è sistemato. Spalletti non soffrirà più gli ulteriori ritardi. Sulla tabella.

Maratea mi fa mancare il mio ultimo lunedì della stagione (arrivederci a tutti al 27). E mi affretto a telefonare. Li trovo tutti, o quasi. E il lunedì diventa martedì.

E le storie tornano ad intrecciarsi con l’agilità di sempre. Andiamo tutti. Ma di storie da raccontare ce ne sono ancora tante.

Adesso – mi dice Nicola – tutti a Torre del Greco. La Turris con Teore Grimaldi può arrivare in Lega Pro.

La storia della Turris andrebbe raccontata sin dagli anni 70, sin dai tempi di Umberto Pepe, con malcelato disappunto.

Un’altra storia è il Sorrento. E’ arrivato in D. Lo allena Guarracino.

Arriviamo al Napoli. Malcuit firma e scende in campo a Wolfsburg. Oscure manfrine attorno al Napoli. Compreso l’infortunio, purtroppo non smentito, a Ghoulam. Parte per Roma il Napoli, sabato sera affronta la Lazio. Notiamo che il Napoli è una delle poche squadre a essersi portata dietro solo due portieri (Karnezis e il giovanissimo Contini). Perché ancora non si è provveduto con Ochoa o Trapp o Ospina o Bardi o Gabriel?

La preparazione scorre a pieno ritmo. Qualcuno riscopre il buon ritiro di Castelvolturno.

Agosto è anche il mese dei concerti all’aperto: Nino D’Angelo a Gaeta, Rocco Hunt con Gianni Parisi a Sangennarello, Andrea Sannino con il suo abbracciame, Francesca Marini e Massimo Masiello a Positano, Francesca Rondinella con Giosi Cincotti a Piazza Plebiscito, Milena Setola e i Cummedia a Casoria, Valentina Stella con Enzo Campagnoli a Ferragosto ad Afragola, davanti al Santuario di Sant’Antonio. Nella loro voce la contraddizione di Napoli. Francesca canta e si fa sentire come dovrebbe farsi sentire Napoli. Massimo italianizza, scherza, sussurra. E’ molto bravo.

Lunghe polemiche su D’Angelo che accentua il dialetto o il…. volgare. Capisco Nino come capisco Masiello. Non hanno torto. Ancora grande Peppino Di Capri che incontro nella sua bellissima isola, al Quisisana, una lunga chiacchierata parlando di “Roberta” e di “Champagne”, confidandogli però che la sua canzone da me preferita ed amata è “Alleria”.

Di D’Angelo apprendo che si esibisce al Trianon, direttore artistico di un bellissimo cartellone teatrale per il 2018/19. Buon segno.

C’è una chitarra, che Fabrizio Massaro lavora bene e tanta gente pulita. Ma Valentina Stella si solleva e canta, con una voce chiara, limpida, forte, dignitosa.

Oh quante belle canzoni! Scetateve guagliuni, Funiculì, Guarda o mare.

Lasciate che vi saluti per un po’ di giusta vacanza, con l’immagine di questi nostri meravigliosi artisti e pensando a Nino D’Angelo, ricordo e voglio ricordare la sua competenza di calcio, scopritore di talenti musicali e non (Brunella Selo e Angelo Di Gennaro tra i tanti) e che vedrei benissimo quale opinionista in una delle tante trasmissioni sportive napoletane.

Lasciate che pensi a Napoli così come ho ammirato e applaudito all’Arena del Mare di Gaeta Nino D’Angelo, un po’ di Casoria ed un po’ di San Pietro a Patierno. In piedi, a testa altra, con una voce chiara e forte. E dentro quella voce tutta la nostra vita antica e nuova. I nostri sorrisi e le nostre sofferenze, le nostre speranze, il nostro diritto, sacrosanto diritto, all’affermazione. Tutto a voce, ripeto, chiarissima e a testa alta! Tante grazie, Nino. Tante grazie!