Gigli

Casavatore andrà a vedere lo spettacolo del “giglio” a Crispano

ECCO IL PENSIERO DI UNA NOSTRA LETTRICE

di Margherita Salice – Casavatore è un piccolo comune a nord di Napoli. Di quelli dove le infiltrazioni camorristiche ti costringono a sciogliere e commissariare il comune. E dove le alternative, per I giovani, non sono molte, tra delinquenza ( troppa ) e lavoro ( troppo poco ). Ma se in certi posti la cultura è una alternativa quasi irraggiungibile, la tradizione ha spesso assorbito, ed in qualche modo incanalato e salvato, la migliore gioventù. A Casavatore la tradizione, l’aggregazione, l’impegno, la passione si sono sempre tradotti in una FESTA secolare, la Festa dei Gigli. Io ho avuto la fortuna di assistere ad una delle ultime esibizioni, prima che la Festa fosse PROIBITA. Si, proibita, perchè anch’essa “infiltrata”. Un po’ come se ci proibissero di festeggiare il Natale, perchè lo fa anche la Camorra. La tradizione dei Gigli è diffusa un po’ ovunque, la ritroviamo anche in altre regioni, e pure in comuni vicini ( oggi da casavatore si va in trasferta a Crispano, per festeggiare ). Ho avuto il privilegio di assistere, dicevo. Anche a qualcosa di simile, nella vicina Arzano, in occasione della festa della Madonna dell’Arco… ragazzi, una ragazza ( in barba alla misoginia di ambienti come quelli calcistici, dove si deride l’arbitro, se donna ) un bambino, indossavano una particolare cintura in cuoio, dotata di un alloggiamento anteriore nel quale veniva inserito il lungo palo istoriato con in cima il vessillo col simbolo della madonna e del quartiere di appartenenza. E, al suono della banda, con grande perizia e fatica ragazzi, ragazza, bambino facevano ondeggiare, danzare, inchinare il proprio “giglio”.

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Un rito antico, certamente legato a simboli fallici pagani, ma intriso di misticismo e di significati di rinascita. A Casavatore, giovani grossi, robusti, in qualche caso con un grosso callo alla base del collo, vera e propria deformità originata dal sopportare a lungo l’immane peso, trasportano questa gigantesca torre lignea finemente istoriata in una lunga processione, come avviene con le statue dei santi in quasi tutte le feste patronali. Certo, indugiare con l’inchino davanti a determinate abitazioni ha un significato chiaro, ma proibire la festa per evitare l’omaggio deprecabile è sicuramente un provvedimento abnorme. Probabilmente, stabilire il percorso e farlo seguire dalle forze dell’ordine sarebbe più che sufficiente a privare di significati indesiderati la Festa. È davvero lecito, piuttosto, cancellare radici, tradizioni, senso di appartenenza di una intera comunità? E, cosa non trascurabile, esiste un indotto, legato alla Festa, che in una economia non florida come quella di un piccolo comune campano non può essere annientato senza alcuna remora. Pensiamo agli artigiani che, in piccole botteghe, realizzano con pazienza e perizia gigli di ogni dimensione, destinati ai piccoli fan della Festa, e a come, per tanti, questa tradizione rappresenti una significativa boccata di ossigeno in una realtà quotidiana davvero difficile.
Domenica prossima, per la Festa dei Gigli, I cittadini di Casavatore andranno in trasferta a Crispano. Ma, prima, voteranno la nuova amministrazione della propria città, nella persona di un Sindaco che voglia restituire loro le radici, ed il Futuro, più sani.