Il superteste Pasquale Iovine, ex consigliere comunale di Grumo Nevano, indagato dal 2013 per tentata corruzione in vicende connesse alla bufera giudiziaria dei rifiuti. La vicenda giudiziaria svela fatti inaspettati.
Ricorderete tutti la tempesta giudiziaria che si abbatté sul comune di Grumo Nevano coinvolgendo l’ex Sindaco Pietro Chiacchio, il suo predecessore Vincenzo Brasiello, l’ex comandante della Polizia Municipale Luigi Chiacchio, il responsabile del servizio ecologia nonché vigile urbano Antonio Pascale ed alcuni responsabili della società Capasso Ecologia, la ditta che si occupava di raccogliere i rifiuti a Grumo Nevano. Furono disposte dal gip del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta del pubblico ministero Stefania Faiella della procura di Napoli Nord, diretta da Francesco Greco, diverse ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari. La città è ancora sconvolta dalla vicenda.
L’impianto accusatorio traeva fondamento dalle dichiarazioni di un ex consigliere comunale Pasquale Iovine, il quale a quanto pare, avrebbe dovuto rivestire il ruolo di super testimone nel processo attualmente in corso che vede imputati solo alcuni dei precedenti indagati; risulta difatti stralciata la posizione dell’ex primo cittadino Vincenzo Brasiello a cui il Tribunale del Riesame ha annullato la misura cautelare.
All’indomani dell’esame del teste tuttavia i legali degli imputati fanno una scoperta del tutto singolare ed inaspettata: il teste Pasquale Iovine risulterebbe in realtà indagato già dal 2013 per tentata corruzione relativa a vicende connesse con quella attualmente in corso. Sarebbero stati chiesti 60mila euro all’azienda coinvolta nello scandalo.
Pare dunque che l’ex consigliere comunale che contribuì con le sue dimissioni a determinare la caduta dell’amministrazione Brasiello, sarà dunque non più ascoltato, il prossimo 16 luglio, come teste ma interrogato nelle forme del 197 cpp.