Casoria

Casoria, l’opposizione all’attacco del sindaco sui fondi per la questione voragine

Prime frizioni tra la maggioranza e l’opposizione in merito all’approvazione di diversi debiti datati fuori bilancio che erano all’ordine del giorno. L’Assise li ha approvati tutti, ma con i soli voti della maggioranza che sostiene il sindaco Raffaele Bene.

Ma le polemiche sono aumentate in merito alla questione voragine apertasi in largo San Mauro, soprattutto per ciò che concerne gli interventi da effettuare nell’area.
Le opposizioni hanno abbandonato l’Aula. A farsi portavoce delle contestazioni sono stati i consiglieri Elena Vignati e il vicepresidente dell’Assise Angela Russo.

Quest’ultima ha annunciato battaglia. Infatti, Angela Russo ha dichiarato:

“Nonostante l’evidente irregolarità di numerosi provvedimenti, il sindaco e la sua maggioranza non hanno esitato ad approvarsi l’assestamento, diversi debiti fuori bilancio e quant’altro. Irregolarità palesi – ha aggiunto il vicepresidente dell’Assise – riconosciute peraltro anche da diversi esponenti di centrosinistra che non hanno tuttavia impedito al sindaco Bene di andare avanti a testa bassa. Ma sapremo a chi segnalare”.

Anche l’ex candidata a sindaco del M5S Elena Vignati è intervenuta sulla questione voragine dichiarando:

“Per affrontare l’emergenza della voragine è stata proposta dal dirigente ai lavori pubblici una variazione di bilancio interna ai Peg dei lavori pubblici. Difatti sono stati attinti fondi dalla manutenzione ordinaria degli edifici scolastici. Il dirigente dichiarava che il capitolo svuotato verrà successivamente rimpinguato attingendo dal fondo di riserva che per legge non può essere utilizzato per lavori straordinari con un’ulteriore variazione”. “Per questo motivo abbiamo abbandonato l’aula – ha spiegato la Vignati – consci però della necessità di intervenire per  ripristinare lo stato dei luoghi in largo San Mauro, ci siamo chiesti se non fosse stato possibile attingere i fondi necessari da altri capitoli di bilancio, visto che si sottraggono agli istituti scolastici già messi in ginocchio specie sul territorio di Arpino”.