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Afragola: buoni pasto a favore dei consumatori, ma a danno dei commercianti

Scoppia la bufera sui buoni pasto ad Afragola e a Casoria: come riporta cronache di napoli, i commercianti perderebbero più del 20% di incasso su ogni operazione di vendita e si ribellano.

Ogni Amministrazione Pubblica ha ricevuto circa un milione di euro per far fronte all’emergenza sociale ed economica a cui ha dato vita l’epidemia ed è a discrezione del Comune capire come gestire e distribuire questi fondi.

L’obiettivo è fare in modo che tutti siano supportati.
In alcuni territori la scelta è caduta sui buoni-pasto con cui i beneficiari possono acquistare solo beni di prima necessità.

Ad Afragola il Comune ha speso 700 mila euro in buoni-pasto da una società che adesso chiede ai commercianti afragolesi di attuare una convenzione per il pagamento di questi.
Con tale convenzione si pretende dai commercianti il 12% con rimborso entro 45 giorni dalla validazione della pre-fattura, mentre il 0.20% è richiesto per la dematerializzazione di ogni buono. Si aggiunga il 5% di sconto che si deve applicare alla cassa, si arriverebbe al 20% in meno di incasso per ogni operazione.

Questo è inaccettabile per i commercianti, che avevano tutte le intenzioni per andare incontro alla situazione, ma di certo non rimettendoci l’attività.

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