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Best&Worst, le notizie di oggi // Mentre l’espulsione da Mosca dei diplomatici europei scatena conseguenze da parte della Germania, della Polonia e della Svezia, in Israele, in seguito alla campagna vaccinale, il numero di nuovi contagi si è ridotto del 41%.

Israele – I nuovi contagi calano del 41%: Israele è la prova che il vaccino potrà condurci fuori dal tunnel della Pandemia.

Israele ha ormai vaccinato circa un terzo della sua popolazione e questo ha portato a un vertiginoso calo dei contagi, diminuiti del 41%.

Si tratta del paese dove la campagna vaccinale si è svolta nella maniera più spedita possibile – è sottoposto al vaccino circa il 2% della popolazione al giorno – ed è l’esempio di quello che accadrà nel mondo quando una simile percentuale della popolazione mondiale verrà vaccinata.

I dati derivati dall’esperienza israeliana sono incoraggianti e ci rassicurano sul fatto che la vaccinazione potrà effettivamente condurci fuori dal tunnel della pandemia. 

I “giochi di prestigio” delle statistiche

Se a seguito della vaccinazione il virus incide complessivamente molto meno, a un primo sguardo i dati sembrano rivelare anche, tuttavia che stiano aumentando i casi tra bambini e ragazzi, con un picco nella fascia d’età 6-9 anni.

Tuttavia non c’è da preoccuparsi: i dati sono infatti falsati dalle vaccinazioni. Avendo vaccinato oltre l’80% della popolazione over-60 e meno del 30% della popolazione under-30, si è “matematicamente” abbassata l’età media delle persone contagiate.

Questo non significa necessariamente che i contagi tra i giovani siano aumentati, ma che la percentuale di bambini e ragazzi risulta più grande rispetto al numero totale dei positivi.  

Crisi diplomatica tra Russia e Stati Europei – Mosca espelle gli ambasciatori della Svezia, della Germania e della Polonia, accusati di aver partecipato alle proteste pro-Navalny. Bruxelles condanna il gesto, mentre Germania, Polonia e Svezia rispondono espellendo a loro volta i diplomatici di Mosca.

Gli ambasciatori di Svezia, Germania e Polonia si sono visti definire, pochi giorni fa, come “persone non grate” dal Cremlino. Accusati di aver partecipato alle proteste pro-Navalny, i diplomatici europei sono stati espulsi dalla Russia. La situazione tra Bruxelles e Mosca è sempre più tesa e la crisi diplomatica appare di difficile risoluzione.

Berlino: “L’espulsione dell’ambasciatore è una decisione ingiustificata”

La Germania, che sin dal principio aveva minacciato una reazione all’espulsione dell’ambasciatore tedesco da Mosca, ha infine espulso a sua volta i diplomatici russi, presto imitata anche dalla Polonia e dalla Svezia.

Il ministero degli esteri di Berlino ha così commentato:

Con questo passo il governo tedesco risponde alla decisione presa dalla Russia venerdì, con l’espulsione di diplomatici di Paesi europei, fra cui la Germania.

Questa decisione è stata del tutto ingiustificata.

Il diplomatico tedesco in questione non aveva fatto altro che esercitare le sue funzioni nel rispetto della Convenzione di Vienna osservando gli sviluppi in Russia con metodi pacifici.

L’espulsione è ingiustificata anche agli occhi degli europarlamentari di Bruxelles, che hanno più volte esortato la Russia a “rispettare il diritto internazionale e a revocare la propria decisione“.

Peskov: “Espulsione provocata dalle azioni delle missioni straniere”

Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, ribadisce che dal proprio punto di vista Mosca ha solo reagito alle “azioni delle missioni straniere: l’espulsione sarebbe stata una risposta alla partecipazione dei diplomatici alle proteste pro-Navalny, definite dalla Russia come “disordini illegali“.

Pur garantendo di voler ristabilire al più presto un dialogo con l’Unione Europea, Peskov sottolinea che la Russia non tollererà interferenze da parte di Bruxelles.

Lavrov: “Situazione malsana, U.E. partner inaffidabile”

La decisione di Mosca non poteva che creare forti tensioni tra Europa e Russia; mentre l’U.E. condanna duramente il gesto, il ministero degli esteri russo, Lavrov, definisce “malsana” la situazione attuale con l’Unione Europea, che viene descritta come un “partner inaffidabile” con cui però è possibile ancora avere una “conversazione franca”.

L’Unione Europea, secondo Lavrov, sempre più spesso ricorre a restrizioni unilaterali che a suo avviso non sono legittime: per questo, dal punto di vista della Russia, eventuali sanzioni dell’U.E. nei confronti di Mosca sarebbero solo un affare interno all’Europa.

Josep Borrell: “Siamo a un punto critico”

Josep Borrell, il rappresentante per la politica estera dell’unione europea, dal canto suo, ha definito i rapporti tra Mosca e l’Europa come a un punto critico, pur sottolineando comecostruire un muro di silenzio” tra le due potenze non sia una valida opzione.

Abbiamo espresso profonda preoccupazione per la situazione di Alexei Navalny

spiega Borrell

abbiamo chiesto che sia liberato e che sia avviata un’inchiesta su cosa è successo. Noi rispettiamo al massimo la sovranità della Russia, ma i diritti umani e lo stato di diritto sono centrali per il futuro comune.

Borrell può contare sul sostegno di Ursula von der Leyen, che ne ha difeso l’operato. Eric Mamer, portavoce del palazzo Berlaymont, ha dichiarato:

La presidente esprime il suo sostegno all’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, per il suo viaggio in Russia, che era estremamente delicato. Lo sapevamo prima che partisse.

È stato un incontro difficile ma non per questo non si doveva fare. Dovevamo avere un dialogo franco con le autorità russe, toccando molti punti sulle nostre relazioni che in questo momento sono estremamente complicate.

Un viaggio non è un successo o una sconfitta semplicemente sulla base di quanto è accaduto in una delle sue parti, ma per l’insieme dei contatti avuti durante la visita.

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