Maresca liste escluse

Maresca sulle liste escluse: “Siamo ancora vivi alla faccia di ciucciuettole e schiattamuorte”

Non si può dire certamente che Maresca abbia peli sulla lingua. All’indomani della definitiva esclusione di alcune delle sue liste, tra cui quella della Lega, il candidato del centrodestra, in una conferenza tenutasi al Teatro Troisi di Fuorigrotta, ha infatti dichiarato:

“Siamo ancora vivi, alla faccia di ciucciuettole e schiattamuorte

che preferiscono le carte da bollo a confrontarsi sul campo. Non ci piegheremo, ma da questa storia usciremo più forti di prima.”

Nonostante l’indiscutibile verve dell’aspirante sindaco, tuttavia, è innegabile che l’atmosfera sia tesa: dopo l’esclusione di alcune tra le liste più importanti della coalizione le cose si fanno decisamente complicate, al punto che c’è chi pensa che, adesso, al ballottaggio potrebbe andare l’ex sindaco di Napoli Bassolino.

Maresca prova a salvarsi in corner: “Giuristi e giudici non sono nemici”, ma la pacatezza di Manfredi ha già colpito “Il responso di un tribunale va sempre accettato”

Oggi è un nuovo inizio” dice Maresca “è opportuno fare chiarezza e oggi daremo la nostra versione ufficiale. Io mi assumo tutta la responsabilità e chiedo scusa a voi candidati per l’ansia che state subendo e per i ritardi, anche se so che state continuando a proiettarvi e a proiettare il progetto Maresca, una squadra che va al di là e al di sopra delle singole affermazioni personali. Un’altra cosa deve essere chiara, al di là delle tensioni delle prime dichiarazioni:

“Io sono un giurista e i giudici non sono nemici, accetteremo ogni verdetto”

In un primo momento, infatti, quando il magistrato ha scoperto l’esito della sentenza del Tar ha dichiarato che quella decisione era “Scandalosa. Oggi” aveva aggiunto “è morta la democrazia.”

Manfredi, principale avversario politico di Maresca nonché favorito dai sondaggi, aveva commentato l’infelice uscita dello sfidante dicendosi sorpreso del fatto “che un magistrato definisca scandalosa una decisione dei suoi colleghi. Siamo una democrazia basata sulle leggi, e soprattutto quando si parla di elezioni dobbiamo rispettare le leggi e i giudizi che ci sono. Il responso di un Tribunale va sempre accettato.

Maresca: “A questi schiattamuorte dico: statevene a casa”

Nonostante tutto, però, Maresca non si arrende: il candidato è infatti più che deciso ad andare al Consiglio di Stato per cercare di ribaltare la sentenza.

Io per correttezza credo bisogna capire e spiegare cosa è successo. Perché andremo al Consiglio di Stato. Consentire a tutti la partecipazione democratica è un principio assoluto. Nella sentenza c’è una cosa che non condivido e auspico venga ribaltata. Noi siamo arrivati in tempo alla consegna dei plichi, alle 11.58, lo dice la sentenza del Tar, non io. Non ci hanno fatto entrare gli accompagnatori con parte della documentazione, perché secondo loro dovevano arrivare prima immaginando ci fosse la ressa.

“Secondo me in questa vicenda di giuridico c’è ben poco”

ha detto ancora Maresca. “Noi siamo uniti e andiamo avanti, io vi faccio i complimenti e vi ringrazio, questo è il vero spirito. Il degrado di una certa politica si vede anche in queste circostanze. Io non ho mai pensato alla politica come mercato delle vacche.

“Sciacallaggio puro: stanno avvicinando i nostri candidati. A questi schiattamuorte dico, statevene a casa e fatevi la vostra campagna elettorale. Fate le vostre promesse nei quartieri popolari, dove ancora ci sono persone che si vendono la vita, nelle università, ma non fatelo a casa nostra.

“La nostra squadra non si scioglierà il 3 o 4 ottobre, se dovessimo vincere o anche se dovesse accadere una jattura per la nostra città. Noi e il nostro progetto non siamo in vendita”