Transennato il “ponte dei suicidi”

L’ultima tragedia è avvenuta domenica scorsa, nel giorno di San Gennaro: una persona ha deciso di togliersi la vita e l’ha fatto lanciandosi nel vuoto dal ponte di Viale Virgilio, quello che conduce verso il parco Virgiliano.

Non scenderemo in nessun particolare, non diremo nemmeno se era un uomo o una donna perché il dolore di certe tragedie non va amplificato sulle colonne dei giornali. Però quello di domenica scorsa è il quarto tragico evento nel giro di tre mesi, impossibile far finta di nulla ed evitare di parlare del fenomeno che sta diventando incontrollabile. Proprio nel tentativo di arginare le tragedie, si è mossa la questura di Napoli.

Subito dopo l’ultimo suicidio, quello del giorno di San Gennaro, è stata inviata al Comune di Napoli una nota da parte della Questura: bisogna alzare una barriera davanti ai marmi di quel ponte, è necessario rendere difficile lo scavalcamento a chi si ritrova cattivi pensieri nella testa. La questione è stata, purtroppo, ampiamente studiata dagli esperti: chi decide d’improvviso di compiere un gesto fatale, agisce d’impeto, scavalca e si getta nel vuoto. Se, però, sulla strada delle sue intenzioni suicide la persona trova un ostacolo difficile da sormontare, allora c’è una possibilità che cambi idea. Ecco perché piazzare quelle recinzioni può trasformarsi in un modo per evitare future tragedie.

FONTE IL MATTINO

Arcangelo Ausanio Afragola