Casoria Rapinatori Grosseto

Da Casoria a Grossetto per una rapina in farmacia, in quattro nei guai

Casoria – In quattro erano stati arrestati a ottobre dopo nove mesi di indagini per effetto di un’ordinanza di custodia cautelare del Gip del Tribunale di Grosseto. Per tre anni non potranno varcare i confini del comune di Follonica, in provincia di Grosseto, i quattro uomini ritenuti responsabili della rapina a mano armata alla farmacia Salus, in via della Repubblica, messa a segno il 29 gennaio. È l’ordine contenuto nel provvedimento di divieto di ritorno nel comune di Follonica firmato dal questore di Grosseto.

Il colpo era stato messo a segno dopo una minuziosa ricerca dell’obiettivo e considerando la farmacia un’attività in grado di garantire un adeguato ritorno economico. Nel pomeriggio del 29 gennaio due persone a volto coperto e armate avevano fatto irruzione all’interno della Salus e dopo aver minacciato, pistola in pugno, tre farmaciste che in quel momento erano dietro il bancone, si erano fatti consegnare l’incasso: 1.400 euro in tutto. Poi si erano dati alla fuga per le vie circostanti e si erano infilati in un’auto che li aveva portati fuori dall’abitato verso un’area boschiva.

I Carabinieri trovarono subito il mezzo, rubato poco prima della rapina. L’organizzazione era stata minuziosamente perfezionata nei giorni precedenti dai quattro malviventi – i due esecutori materiali e gli altri due complici – partiti appositamente da Casoria e Napoli in anticipo per progettare il colpo su indicazioni di un altro cittadino napoletano ma residente a Bagno di Gavorrano che aveva individuato la farmacia come bersaglio particolarmente appetibile.

Nei giorni successivi alla rapina i quattro si erano poi lamentati della scarsa resa della rapina ammettendo fra loro di aver commesso “una sciocchezza” visto che pensavano di racimolare ben più di 1. 400 euro. A seguito dell’attività investigativa concordata tra i carabinieri di Follonica, Napoli e Casoria i quattro rapinatori vennero poi arrestati mentre per il quinto componente della banda era scattato l’obbligo di dimora nel comune di Napoli, provvedimenti cui si è aggiunto ieri il “daspo” per tre anni.

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