Televisione

La televisione nasce per intrattenere non per educare

Dopo la puntata andata in onda Domenica sera de “L’Amica Geniale” si sono sollevate tante polemiche.

Molte telespettatori hanno etichettato la puntata come diseducativa, volgare e spinta. Una delle protagoniste, Lenù, è stata protagonista di alcune scene di sesso, che hanno creato imbarazzo in tanti che stavano guardando la serie di successo di Elena Ferrante anche in compagnia dei figli. Sui social non sono mancate le lamentele di chi ha giudicato le immagini troppo forti e diseducative.

Questo diventa però un ottimo spunto di riflessione. La televisione nasce con uno scopo, che non è mai cambiato, quello di intrattenere il pubblico. L’intrattenimento può essere di svariati tipi: musicale, cinematografico, comico, etc. L’intrattenimento può diventare anche approfondimento, sia politico, sia di cronaca o di sport. Ma comunque ci troviamo sempre ad osservare un prodotto televisivo che non ha il compito di educare ma di intrattenere.

L’educazione spetta a due soggetti: genitori e scuola e a nessun altro. Educare i nostri figli è un compito che spetta esclusivamente alla famiglia e che la scuola poi perfeziona. Ma pensare  che la televisione sia un mezzo educativo è un errore. Non possiamo ragionare come Homer Simpson, che fa sedere i figli Bart e Lisa sul divano davanti alla “tivvì” per educarli. L’elevare la televisione a mezzo educativo genera dei veri e propri “bug” errori nel percorso di crescita dei nostri figli. Che non seguiranno gli insegnamenti dei genitori ma quello dei personaggi che osservano quotidianamente in tv o sugli smartphone.

L’educazione è una questione seria e fondamentale per la formazione di uomini e donne del domani e non è un compito che spetta alla televisione, che ripetiamo, nasce e continua a vivere per intrattenere.

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