Draghi parla di guerra e covid agli studenti: ” Due imprevedibili tragedie che hanno coinvolto la nostra Europa”

“Quando la Politica e le Istituzioni parlano agli studenti accade che…”

di Biagio Fusco – Il Capo del Governo si reca in visita a Sommacampagna nel veronese per incontrare i bambini di una scuola e parlare sostanzialmente di covid e guerra, le due imprevedibili tragedie che non hanno risparmiato la nostra Europa. E lo fa per infondere nell’animo dei giovanissimi la speranza, per instillare nelle menti proprio delle generazioni più fragili l’ispirazione giusta, quella che porta a cercare e scoprire dentro di sè i semi della rinascita.

Queste le parole più significative contenute del suo discorso: ” Spero che l’anno prossimo non ci sia più bisogno di mascherine…Guardate con ottimismo al futuro “. Quando i temi della conferenza arrivano all’argomento Guerra, Mario Draghi ricorre ad accorati passaggi verbali che incoraggiano a perseguire le vie di Pace perché l’Italia vuole e ricerca la Pace. Con un po’ di rammarico spiega ai giovani studenti di aver contattato personalmente Putin e di aver avviato un lungo colloquio col Presidente russo chiedendo espressamente che in modo serio e convinto una buona volta ci si persuada tutti, a livello internazionale, che è più saggio sedersi intorno ad un tavolo di trattative e tracciare le linee di un negoziato in cui innanzitutto venga siglato finalmente un “ cessate il fuoco ”.

Draghi prosegue illustrando ai bambini la necessità di non poter escludere l’impiego e l’invio in Ucraina di ulteriori armi da fornire all’esercito del popolo aggredito, se ciò potrà sortire un effetto che agevoli un processo di ri-pacificazione di un’area territoriale dell’Europa da cui probabilmente, nel caso non si dovesse scongiurare il pericolo insito nell’aggressione russa, potrebbe aprirsi il varco ad un rischio ben più elevato, quello che avanzi il progetto di riportare il mondo indietro nella storia.

Biden, sul punto, è sembrato più aperto, secondo le impressioni del nostro Premier che appariva rincuorato dalla perspicacia del Presidente statunitense. Non è mancato lo spazio dedicato ai ringraziamenti rivolti alla propria famiglia, in particolare a moglie e figli cui è enormemente grato per la vicinanza e comprensione dimostrata negli anni, specialmente da parte della sua compagna di vita per la quale ha cortesemente richiesto ed ottenuto un caloroso applauso. Non è mancata nemmeno la menzione per i genitori e gli insegnanti ai quali confessa di dovere tutto quello che ha imparato nella vita.

Si sa, scuola e famiglia rappresentano guide e sostegni inscindibilmente sincronizzati nel cammino di ciascuno di noi. L’ex Capo della BCE si è confrontato con i piccoli studenti ed ha argomentato a proposito del conflitto con modo affabile trasmettendo loro questo messaggio: “ …Chi attacca ha sempre torto. C’è differenza tra chi è attaccato e chi attacca, bisogna tenerlo in mente. Come quando uno per strada è grosso grosso e dà uno schiaffone a uno piccolo. Quello che è successo è che il piccolino adesso è più grande e si ripara dagli schiaffi, prima di tutto perché è stato aiutato dagli amici, ma anche perché combatte e si difende per un motivo, la libertà. Ho chiesto a Biden di chiamare Putin, e il giorno dopo si sono sentiti non loro ma i loro ministri della Difesa… “. Draghi ha esaltato la disponibilità e la capacità logistica di accoglienza mostrata dall’Italia in questo tragico frangente usando queste frasi: ” Gli italiani sono stati bravissimi. Sono arrivati quasi 120.000 profughi ucraini e le famiglie italiane hanno aperto le loro case. Le Regioni ed i Comuni hanno fatto tantissimo. Mi commuove quello che accade nelle scuole. Sono arrivati circa 4500 minori non accompagnati, che sono stati tutti inseriti. Gli insegnanti sono stati formidabili e ragazzi come voi molto ospitali. Il Presidente ucraino ci ringrazia sempre “.

Oltre e prima della guerra, è stata la Pandemia ad insinuarsi nelle nostre vite fino a funestarle per oltre un biennio, ancora oggi non accenna a lasciarci ritornare ad una tanto sospirata normalità. A proposito di questo altro tema rispetto al quale i bambini sono apparsi molto sensibili, tenuto conto che hanno rappresentato in questa fase una delle categorie sociali maggiormente incise dal flagello imposto dal virus, Draghi riserva questo pensiero: ” So quanto avete sofferto, alla vostra età è importante stare insieme. Gli insegnanti vi aiutano ad avere consapevolezza, assieme ai genitori, ma anche i vostri amici. Stare insieme aiuta a capire chi siete, con amore, con bontà, con allegria. Vi dovete divertire “. L’emergenza sanitaria è stata solo lo spunto per passare poi in rassegna la sua attività di governo, a partire dal suo arrivo inaugurato dalla nomina ricevuta da Mattarella sino alle delicate responsabilità assunte in materia economica in un periodo di grave incertezza per la Nazione.

L’incontro è stato accompagnato alla chiusura dalle sagge parole della dirigente dell’istituto comprensivo di Sommacampagna, Emanuela Antolini, che con lo sguardo teso a Mario Draghi conclude così: ” …Hanno bisogno di punti di riferimento in famiglia, a scuola, di essere competenti e preparati ma anche di fiducia nel territorio, in chi amministra la cosa pubblica. In due anni e mezzo abbiamo vissuto momenti di paura, di ansia, di pericolo, e mentre pensavamo di stare meglio affrontiamo una brutta guerra nel territorio europeo. I bambini hanno bisogno di uno sguardo positivo nel futuro, e questo comincia dalla sua presenza qui, dalle sue risposte, una semina importante per la nostra Nazione “.