Frattamaggiore Renzo Del Prete

Frattamaggiore: morto dopo un tso all’Ospedale San Giovanni di Dio, scattano le denunce

Frattamaggiore – Ancora una morte che scatena polemiche e sospetti all’Ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore. La vittima è Antonio Frugiero 60 anni di Melito, deceduto dopo un TSO. Lo scorso 24 maggio, la moglie e la figlia hanno sporto denuncia presso il Commissariato frattese e la Procura della Repubblica. Per le due donne le circostanze del decesso del 60enne sono poco chiare.

La figlia di Antonio ha contattato la redazione del “Meridiano News” ed ha raccontato quanto segue: “Voglio denunciare il decesso di mio padre avvenuto per malasanità all’ospedale di Frattamaggiore. Malasanità perché mio padre godeva di ottima salute e ciò è stato confermato anche dai sanitari del nosocomio frattese poche ore prima del decesso.  Mi sono informata ed ho notato che in quel reparto ci sono stati tanti decessi in strane circostanze. 

Antonio aveva problemi mentali ed era in cura presso il centro di igiene mentale di Villaricca-Giugliano-Mugnano. Da circa nove mesi però Antonio aveva smesso di assumere i suoi farmaci e da quanto denunciano i familiari, nessuno del centro si è accertato di questa cosa: “A casa nostra non si è mai presentato nessuno, è stato lasciato solo.

Il giorno 23 maggio 2022, in seguito a pregressi accordi con la struttura sanitaria di Mugnano, è stato convenuto il ricovero programmato presso la Villa degli Ulivi di Caserta. Quando a casa della famiglia Ruggiero sono arrivati un medico e tre infermieri per prelevare Antonio e portarlo a Caserta, Antonio ha iniziato a dimenarsi ed a rifiutare ogni tipo di trattamento. Per questo motivo, dopo circa trenta minuti, il medico ha fatto richiesta di TSO e non avrebbe rilasciato alcuna documentazione alla famiglia.

Il medico intervenuto ha chiamato il responsabile del centro di igiene mentale, il Dott C.A., per procedere al relativo trattamento sanitario. Dopo alcune telefonate, alle ore 11 esatte, a casa di Frugiero è arrivata un’ambulanza ed i Carabinieri. Vedendo ciò Antonio si è agitato ancora di più e gli sono state somministrate altre 40 gocce per calmarlo.

Dopo 15 minuti dalla somministrazione, visto che la situazione non migliorava, è stata iniettata una terza dose di calmanti ma nulla, la situazione è peggiorata. Solo dopo la quarta dose Antonio ha iniziato a calmarsi e alle ore 13:30 è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore dove è stato tenuto sotto osservazione e poi trasferito al reparto di igiene mentale.

Dopo il trasferimento, i medici invitano i familiari a ritornare a casa rassicurandoli sulle condizioni di salute di Antonio ma, il giorno dopo, intorno alle ore 6:30 circa, arriva la telefonata che non si aspettavano, Antonio è deceduto in seguito ad un arresto cardiocircolatorio.

Siamo convinti che il decesso è avvenuto a causa della massiccia dose di calmanti somministrata”.

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