La scomparsa dell’anidride carbonica: stop alla produzione di acqua frizzante

Acqua Sant’Anna non produrrà più acqua frizzante

di Noemi Bencivenga – A comunicare la notizia è stato Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato di Acqua Sant’Anna. Giovedì 7 luglio, nel corso di una conferenza stampa, ha annunciato che la propria azienda, finite le scorte di acqua frizzante, non ne produrrà più. Il motivo? La grossa difficoltà nel reperire anidride carbonica.

Le aziende che producono anidride carbonica  sono in crisi

Infatti, le aziende produttrici di CO2 per utilizzi nel settore alimentare stanno affrontando una grave crisi.

In seguito al rincaro dei prezzi e all’aumento del costo della fornitura elettrica e del carburante molte società specializzate nella produzione di biossido di carbonio come Basf, Air Liquide, Linde, Praxair e Masser, per contenere le spese di fabbricazione sono state costrette a lavorare al di sotto delle proprie possibilità massime. In più, con la pandemia il settore sanitario – in cui la co2 è fondamentale – ha dovuto aumentare le proprie richieste del prodotto facendo sì che molte aziende cominciassero a operare solo per l’ambito della sanità.

Dunque per le aziende alimentari come “Acqua Sant’Anna”, il più grosso produttore europeo di acque oligominerali – un miliardo e mezzo di bottiglie all’anno – riuscire a trovare fabbriche producenti CO2 in grado di soddisfare quantitativamente la propria richiesta ad un prezzo sostenibile è diventato impossibile.

Non verranno più vendute bibite gassate

Stando a quanto affermato da Alberto Bertone, la loro non è l’unica azienda in difficoltà. Se la situazione non migliorerà, tutte le società in Italia produttrici di acqua e bevande entro la fine del 2022  non potranno più vendere bibite gassate.

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