Putin, la vodka e quelle lettere “dolcissime”

di Simona Lazzaro – Che la formazione del nuovo governo sarebbe stata, per Giorgia Meloni, assai ostica si era ormai capito: tra l’affare Ronzulli e l’ossessione Casellati, Silvio Berlusconi già non sembrava intenzionato a cedere facilmente lo scettro di patron della destra; ma, con l’audio diffuso ieri da LaPresse, le cose non solo si complicano ma diventano decisamente imbarazzanti – non solo a livello nazionale, ma anche e anzi soprattutto a livello europeo e atlantico.

Berlusconi: “Ho riallacciato un po’, un po’ tanto i rapporti con Putin”

Nell’audio, infatti, si sente l’inconfondibile voce del cavaliere spiegare di aver riallacciato un po’ – “un po’ tanto”, specifica addirittura – i rapporti con il presidente russo Vladimir Putin. Quest’ultimo gli avrebbe mandato, per il compleanno, venti bottiglie di Vodka e una famigerata “lettera dolcissima a cui Berlusconi avrebbe risposto inviando delle bottiglie di Lambrusco e una lettera “altrettanto dolce”.

Sono stato dichiarato da lui il primo dei suoi cinque veri amici” dice ancora il cavaliere, gettando nello sconcerto non solo la sinistra e l’opposizione ma anche i suoi alleati.

Tra smentite e note di Forza Italia

Berlusconi e chi per lui hanno subito smentito la notizia: l’entourage del cavaliere ha prima negato la vicenda, poi il protagonista dell’imbarazzante faccenda ha affermato di stare “raccontando una storiella”, aggiungendo che si sarebbe trattato di un episodio avvenuto molti anni prima – nello specifico, nel 2008.

LaPresse ha pubblicato infine sul proprio sito l’audio incriminante, in cui si sente anche Berlusconi dirsi “molto, molto preoccupato” perché “i ministri russi hanno detto che siamo già in guerra con loro perché forniamo armi e finanziamenti all’Ucraina”.

Forza Italia in una nota ha scritto che “la posizione di Forza Italia e del presidente Silvio Berlusconi rispetto al conflitto ucraino e alle responsabilità russe è conosciuta da tutti ed è in linea con la posizione dell’Europa e degli Stati Uniti, ribadita in più e più occasioni pubbliche. Non esistono né sono mai esistiti margini di ambiguità.

Per la Meloni, Berlusconi è una “patata bollente” difficile da gestire

L’audio di Berlusconi diventa un giallo politico e rischia di diventare, secondo il segretario del Partito Democratico Enrico Letta, assai pericoloso: “Non è folklore, non sono battute” afferma infatti “Da parte della nuova maggioranza” accusa su Twitter “è in corso un pericoloso spostamento dell’Italia verso una posizione di sempre maggiore ambiguità nei confronti della Russia.”

L’incertezza, ancora una volta, regna sovrana: Berlusconi con le sue uscite ha sparigliato ancora una volta le carte sul tavolo e Giorgia Meloni, che a detta di alcuni sarebbe addirittura furiosa, dovrà gestire una situazione decisamente difficile e, per molti versi, decisamente inaspettata – e certamente, con le parole riportate da LaPresse, si rimette in discussione il nome di Antono Tajani al ministero degli Esteri.