Roma: neonato muore soffocato

Una tragedia che ha sconvolto e segnato per sempre la vita due neogenitori. Durante la notte tra il 7 e l’8 gennaio nell’ospedale Sandro Pertini di Roma. Una neomamma di 30 anni stava allattando il suo bambino, quando stremata per le 17 ore di travaglio, sarebbe crollata. Soltanto poco dopo la mezzanotte, un’infermiera, facendo il giro delle stanze, nota la donna accasciata sul corpicino del piccolo. Il tentavi di rianimarlo è totalmente inutile.

La procura della Repubblica di Roma ha aperto un’inchiesta contro ignoti sull’ipotesi di omicidio colposo. Sono in corso accertamenti interni all’ospedale per avere un quadro preciso dei fatti. Secondo le prime ricostruzioni la donna avrebbe chiesto al personale di turno che la stava assistendo di poter restare qualche minuto in più con il suo bambino, per poi addormentarsi mentre lo stava allattando. Gli inquirenti dovranno ora verificare la responsabilità a carico di medici e infermieri dell’ospedale.

Le parole del padre

«Al Pertini l’hanno abbandonata, la mia compagna non si reggeva in piedi dopo 17 ore di travaglio, ma è stata obbligata a prendersi cura del piccolo da subito. Aveva chiesto di portare il bimbo al nido per poter riposare qualche ora, ma le hanno detto di no». I genitori del neonato soffocato nel letto del Pertini chiedono giustizia (per loro e per le altre mamme e bambini) per una tragedia che con la giusta presenza del personale, si sarebbe potuta evitare.

«Avevamo scelto il Pertini   perché la mia compagna è nata lì e lì voleva partorire. Ma gliel’hanno lasciato accanto ininterrottamente e con le norme Covid nessuno di noi ha potuto starle accanto. E lei, anche se ha 29 anni, era stanchissima, il piccolo era irrequieto, non l’ha mai fatta dormire, così ha passato le nottate senza chiudere occhio. Ma mio figlio stava bene, apparentemente era sano a tutti gli effetti. Ora aspettiamo di conoscere il risultato dell’autopsia e abbiamo affidato il caso a un legale. Di fatto, la causa esatta della morte è ancora sconosciuta e tante risposte noi ancora non le abbiamo. Confidiamo nelle indagini». La salma del bambino è ora sotto autopsia, così da poter stabilire di preciso la causa del decesso.

Affranto, il padre del piccolo ricorda la tragedia «La mia compagna mi ha chiamato urlando, mi ha detto di correre in ospedale. Ma quando sono arrivato che non c’era più nulla da fare. Ci hanno detto di avere provato a rianimarlo, ma non l’hanno neanche svegliata, ha aperto gli occhi da sola e lo avevano già portato via. Non sappiamo bene chi se ne sia accorto. All’1.40 della notte è stato dichiarato il decesso».

Neomamme lasciate da sole

Molti sui social si sono scatenati contro il personale dell’ospedale per la vicenda, lamentando il fatto che la madri vengono lasciate da sole dopo ore di travaglio. Le norme anti-covid non permettono la presenza di parenti, i padri non possono neanche assistere al parto. Di conseguenza che madre e neonato/a vengano lasciati da soli è molto comune, fin troppo. Questo è ciò che viene lamentato maggiormente sui social.