Napoli: rischia la chiusura la palestra dei “Maddaloni” impegnata nel sociale a Scampia

 

La palestra di Scampia, quella di Gianni Maddaloni maestro di judo, che salva i ragazzi difficili del quartiere dalla camorra, rischia di essere schiacciata dai debiti. Sono infatti 385 mila euro i soldi da pagare, per 17 anni di fitti arretrati ai quali Maddaloni ritiene che avrebbe dovuto provvedere il Comune di Napoli a causa della rilevanza sociale dell’attività svolta nel quartiere. Maddaloni poi dice: “Ho centinaia di bambini e giovani che si allenano gratis, la retta per i pochi che pagano è di 20 euro e ci sono le bollette e i collaboratori”, spiega ancora Maddaloni che dirige la struttura di 500 metri quadrati in viale della Resistenza. Racconta che dal Comune gli avrebbero garantito un intervento per risolvere la situazione. Il maestro di judo spiega di aver coinvolto l’attuale sindaco, Gaetano Manfredi, che gli avrebbe assicurato un interessamento personale. Questa situazione, e cioè il rischio di chiusura della palestra, si è presentato più di una volta nel corso degli anni scorsi, o per le bollette da pagare o per i fitti o per le attrezzature da acquistare, ma fortunatamente si è sempre risolta. Si riuscirà anche questa volta a tenere aperto un punto di riferimento per il quartiere di Scampia e non solo, speriamo di si. Il maestro Maddaloni è il papà del famoso Pino Maddaloni medaglia olimpica e ha altri 2 figli sempre atleti di rilievo nazionale del judo e suocero di Clemente Russo, anche lui medaglia olimpica della boxe, quindi una famiglia di sportivi al servizio del sociale.