Napoli: festa scudetto, ma è già polemica in tanti contro il sindaco Manfredi

 

Con il terzo scudetto alle porte, a Napoli è già festa, con le strade imbandierate e tinte d’azzurro, ma sulle modalità delle ‘celebrazioni’ è polemica, in particolare sull’ipotesi di un grande evento in Piazza Plebiscito a numero chiuso. In ogni caso, i preparativi per i festeggiamenti, 33 anni dopo l’ultima volta, vanno avanti a ritmo serrato. Già da giorni non c’è quartiere che non sia addobbato con stendardi, festoni e foto a grandezza naturale dei calciatori. Un caleidoscopio che attira l’attenzione delle migliaia di turisti presenti in città. Anche le resistenze degli ultimi scaramantici sono state ormai sgretolate dopo la vittoria a Torino e con il vantaggio sulla seconda aumentato a 19 lunghezze, prima della sosta per le partite delle Nazionali. E così il realismo dei tifosi ha preso il sopravvento: tutti pensano a come rendere indimenticabile la festa per il terzo tricolore della storia del Napoli. Ma la preoccupazione è, prima di tutto, la sicurezza. Il Comune si appresta a varare un pacchetto di iniziative. Ci sarà un palco in ogni Municipalità oltre a quello centrale in piazza Plebiscito. Intanto, però, è bastato che la stampa facesse riferimento all’ipotesi di organizzare la festa di piazza con un numero di accessi limitato perché sui social di scatenassero le reazioni e le polemiche. E non solo sui social. “La passione e le vittorie non si possono regolamentare con ordinanze e decreti”, dice l’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, mentre Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di FI attacca: “il numero chiuso serve per iscriversi all’Università, ma è improponibile per una festa popolare come sarà quella che ci aspetta. Manfredi vada a dormire a Sessa Aurunca quel giorno, che a festeggiare in città ci penseremo noi.