Calcio Napoli: pesa la rottura con i tifosi, da tempo in rotta con la società

 

La sconfitta col Milan ha lasciato il segno, ma quello che pesa di più oggi a Napoli non è il terzo ko della stagione, ma la spaccatura tra società e tifo organizzato resa plastica Domenica da una serata di silenzio del Maradona, con lo sciopero del tifo e il duro atteggiamento assunto dalle due curve contro il club azzurro. Silenzio dagli oltre 50.000 tifosi presenti, con i duemila ultras del Milan a spadroneggiare con i loro cori, facendo sembrare che il Maradona fosse il San Siro, mentre dall’altra parte le uniche voci che si levavano erano quelle contro il presidente De Laurentiis che non accenna al momento a intavolare alcun dialogo con i gruppi ultras. La partita è cominciata con un ampio settore centrale della curva B lasciato vuoto per protesta, portando anche a tensioni tra i diversi gruppi della curva, in particolare con chi non voleva svuotarlo. Oggi i gruppi del tifo spiegano: “Non siamo impazziti, veniamo da mesi di lotta con la società, dice Alessandro Cosentino rappresentante degli ultras Fedayn della Curva B, che non fa più entrare i tifosi con tamburi, bandiere e striscioni. Noi avevamo preparato le coreografie, fino all’altro giorno avevamo chiesto di rivedere delle decisioni, ma niente è cambiato”. Un dialogo per il quale spinge anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: “Penso che dobbiamo ricomporre, ha detto oggi, un’unità nel tifo e trovare una forma di partecipazione inclusiva e popolare perché questo deve essere un periodo di festa e non di contrapposizione”. I tifosi aspettano e sperano in una rapida soluzione del problema.