Università Federico II: Svolta nella Disputa sulla Tari con il Comune e Nuove Sfide in Vista

L’Università Federico II, dell’attuale sindaco Manfredi, ha scelto di regolarizzare la propria situazione con il Comune per gli anni 2019-2022 versando una prima tranche di 7,6 milioni di euro per la Tari, la tassa dei rifiuti. Da dieci anni, l’università è stata coinvolta in una disputa sulla Tari, contestando in tribunale i pagamenti richiesti dal Comune. Durante questo periodo, il debito dell’università nei confronti del Comune è aumentato fino a circa 30 milioni di euro

. Questo caso aveva sollevato dubbi sulla candidatura a sindaco di Manfredi, anche se l’università aveva chiarito che la disputa sulla Tari era iniziata prima del suo mandato. Il calcolo della superficie in metri quadrati e le destinazioni d’uso degli spazi sono stati tra i principali motivi di contrasto tra il Comune e l’università. Tuttavia, con la nuova amministrazione di Manfredi, si è verificata una svolta e le due parti si sono sedute a un tavolo per risolvere la questione. Secondo una nota del Comune, è stato avviato un processo per definire la posizione dell’università anche per gli anni futuri, includendo la misurazione precisa delle superfici occupate e la registrazione delle destinazioni d’uso.

Nonostante il calcolo preciso della superficie non sia ancora stato completato, l’università ha effettuato un pagamento di 7.615.890 euro a febbraio 2023, includendo interessi e sanzioni. Tuttavia, questa cifra non corrisponde agli accertamenti del Comune. L’università ha versato l’importo che riteneva corretto, mentre il Comune dovrà ancora verificare le metrature e le destinazioni d’uso per calcolare correttamente la tariffa. Il contenzioso riguardante il debito di circa 30 milioni di euro relativo al periodo 2013-2018 è ancora in sospeso.

Tuttavia, con l’introduzione della “definizione agevolata delle liti pendenti” nella recente legge di bilancio del governo, il Comune ha aderito a questa possibilità. Questo consente a coloro che sono coinvolti in una controversia tributaria senza una sentenza definitiva di regolare i conti versando importi stabiliti dalla legge, che variano a seconda dell’esito del giudizio fino a quel momento. Sarà interessante vedere se l’università opterà per questa definizione agevolata della disputa o se si procederà ulteriormente in tribunale. Inoltre, l’università ha un altro contenzioso aperto con il Comune riguardo all’IMU, con un debito di oltre 13 milioni di euro per il periodo 2017-2021.