Ecco dove sara’ possibile fare il bagno a Napoli: i dettagli dell’ordinanza comunale

La balneazione nelle acque idonee e non interdette sarà consentita durante il periodo stabilito che va dal 1° maggio al 30 settembre: i dettagli dell’ordinanza comunale.

on deliberazione della Giunta regionale della Campania n. 128, sono state individuate nelle scorse settimane le acque destinate all’uso balneare e i relativi punti di campionamento per la stagione balneare 2024 (1° maggio/30 settembre), e identificate, tra l’altro, le acque non adibite all’uso balneare in quanto aree portuali aree marino-protette, servitù militari, foci di fiumi e/o canali non risanabili.

Secondo la rete di monitoraggio per Nisida, Trentaremi, Marechiaro, Puntanera, Capo Posillipo, Posillipo, Donn’Anna e Lungomare Caracciolo la classificazione è “eccellente”, mentre per via Partenope e piazza Nazario Sauro è “buona” e per Pietrarsa “scarsa”.

Il Comune di Napoli, sulla base dei risultati, ha disposto, quindi, il divieto di balneazione per la zona di Pietrarsa. Permane, inoltre, il divieto per le acque non adibite alla balneazione e permanentemente vietate, come il tratto che va dal Porto a piazza Nazario Sauro, Nisida-Zona militare, la zona “Porto-Bagnoli colmata”, “Porto-Mergellina”, l’area marina protetta della Gaiola, la zona di San Giovanni a Teduccio, litorale di Bagnoli e Porto di Napoli.

I dettagli dell’ordinanza

Le aree marino costiere non interdette alla balneazione – si legge nell’ordinanza sindacale del Comune di Napoli datata 4 aprile 2024 – possono essere comunque interdette nel corso della stagione balneare 2024 qualora si verifichi una situazione inaspettata che ha, o potrebbe verosimilmente avere, un impatto negativo sulla qualità delle acque di balneazione o sulla salute dei bagnanti, a seguito di segnalazione dell’ARPAC sulla scorta del monitoraggio da effettuarsi nel corso della stagione balneare 2024, con campionamento cadenzato.

La balneazione nelle acque idonee e non interdette è consentita soltanto durante il periodo stabilito 1° maggio/30 settembre 2024, in quanto la balneazione al di fuori del predetto periodo può comportare rischi per mancanza di controlli, campionamenti e analisi che attestino l’idoneità delle acque.

Le acque di balneazione temporaneamente vietate, invece, possono essere nuovamente destinate alla balneazione a fronte del primo esito analitico favorevole, a condizione che siano state documentate alla Regione dalle autorità competenti le misure adottate per impedire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento, previa comunicazione da parte dell’ARPAC del risultato analitico favorevole, ai fini dell’emanazione dell’ordinanza sindacale di revoca del divieto.