Monza-Napoli 2-4, Calzona: “Dobbiamo credere alla Champions”

di Carmine D’Argenio

 

Torna alla vittoria il Napoli. Lo fa in uno scontro diretto contro il Monza, con grande qualità di reti e giocate. Sei gol all’U-Power Stadium e aggancio evitato dallo stesso Monza. Non è mancato lo spettacolo. Tuffo di Osimhen che pareggia Duric’, e gran destro al volo del subentrato Politano per il sorpasso, che è diventato tris con altra conclusione potente e precisa da fuori di Zielinski. Colpani riporta in gara i brianzoli. I fuochi d’artificio finiscono con il tap-in dell’altro subentrato Raspadori. Spettacolo e gol assicurati in questo pomeriggio di calcio che torna alla domenica alle quindici, dai cambi di mister Calzona, che in conferenza post gara si esprime così:

“Prendiamo gol non per questioni di atteggiamento, ma per problemi di squadra; perché quando si va a pressare si pressa male. Nonostante abbiamo avuto l’intera settimana per intensificare il lavoro difensivo: è disturbante subìre due azioni e prendere due gol. Ma non è un problema della linea difensiva. Anzi, quest’ultima ha meno colpa. E’ tutta la fase che non segue. Ci vengono via con facilità. Ci puntano la linea con continuità, per cui ci facciamo puntare troppo facilmente. Se davanti pressi e poi però non rientri nei tempi, ti fanno fuori. Se con i centrocampisti pressi e non arrivi nei tempi, ti fanno fuori. Se non stai stretto, ti passa la palla dentro. Così la linea viene puntata e succede quello che succede. Con i cambi dei centrali di difesa non è come con gli esterni, bisogna andarci con i piedi di piombo. Ma sono contentissimo anche di Ostigard e Natan. Juan Jesus come tutti non aveva fatto gran partita con l’Atalanta, ma oggi ha fatto la sua parte. Poi sono contento che facciamo gol perché abbiamo qualità lì davanti. Ci dobbiamo credere alla Champions. Finché la matematica non condanna. So che è difficilissimo ma dobbiamo puntare al massimo. Non possiamo pensare di mollare, ragionando solo sull’obiettivo minimo. Il Napoli è quello del secondo tempo. A tratti l’ha dimostrato anche quest’anno, oltre l’anno scorso. Anche chi sta fuori è importante. Chi è entrato, è entrato benissimo. Ma non soltanto Politano ha fatto il Politano. E’ stato il Napoli a fare il Napoli. E’ soltanto una questione di durare il più possibile.

Il primo tempo di oggi mi ha fatto arrabbiare tantissimo. Non posso vedere una squadra in cui tutti vengono incontro a prendere palla sui piedi. E nessuna soluzione a chi ha la palla. Io chiedo il contrario: lontano dalla porta a pochi tocchi, e di dare soluzioni al portatore di palla. Questo chiedo. Vicino alla porta, negli ultimi trenta metri non condiziono nessuno, perché lì è giusto puntare l’avversario con la qualità che abbiamo. Ma dietro non voglio tutti quei tocchi. Tutti quei passaggini non mi piacciono. Il secondo tempo siamo andati in pressione con i giusti tempi, abbiamo attaccato la profondità, anche con i centrocampisti. Loro non sono mai arrivati nella nostra area e così anche la linea difensiva si è comportata bene. Tutto quello che avevamo preparato in settimana. Il calcio è quello del secondo tempo. Non ho sbagliato le scelte iniziali, né indovinato i cambi. A volte ci sono i giocatori che hanno bisogno di respirare. Kvara veniva da un periodo di fermo, non sapevo quanto poteva durare. Stessa cosa Ngonge. Ho preferito sfruttarli dall’inizio e non a partita in corsa. Però sai che due giocatori che vengono da infortunio, devi cambiarli in corso. Successe anche con il Barcellona che chi entrò incise. Normale che capiti così. Non ho demeriti nel non averli messi dall’inizio. Olivera ha un problema all’adduttore ma va verificato domani”.