Ritrovato il corpo di Vincenzo Garzillo, ultima vittima della strage di Suviana

Dopo quattro giorni di intense ricerche ad opera di 200 persone che hanno lavorato in condizioni difficoltose, è stato rinvenuto il corpo del 68enne napoletano Vincenzo Garzillo, ulteriore vittima dell’esplosione avvenuta nella centrale idroelettrica vicino al lago di Suviana. L’uomo, che aveva assunto il ruolo di supervisore nelle operazioni di riattivazione dei macchinari per conto della Lab Engineering, era l’ultimo a mancare all’appello.

La moglie, ancora speranzosa di rivedere il marito sano e salvo, negli ultimi giorni era intervenuta attraverso i social per lanciargli un appello, affinchè rientrasse a casa. Si uniscono a lei i figli e i colleghi; in particolare, il figlio Mario si è recato a Suviana per poter monitorare dal vivo le indagini.

La notizia ha sconvolto l’intera comunità di Pianura, che apprezzava profondamente l’esperto di centrali idroelettriche non solo per la sua professionalità, ma anche per la sua bontà d’animo. Non a caso, veniva chiamato ripetutamente per svolgere consulenze in tutta Italia.

Sebbene non ci sia stata l’identificazione definitiva del corpo, è quasi certo che si tratti proprio di quello di Vincenzo, l’ultimo disperso. Si contano, in definitiva, 7 morti e 5 feriti. Ieri erano stati ritrovati Alessandro D’Andrea, 37enne di Pontedera; Paolo Casiraghi, milanese di 59 anni e Adriano Scandellari, 57enne di Padova e residente a Mestre, nonchè dipendente di Enel Green Power e premiato lo scorso anno con la stella al lavoro dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La procura di Bologna ha deciso di aprire un’inchiesta per disastro e omicidio colposo, in cui risulta preponderante l’ipotesi di errore umano nella rimessa in funzione di una turbina: sono in corso verifiche sia sul collaudo che sui subappalti.