La Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna a otto anni di reclusione per don Livio Graziano, sacerdote della diocesi di Aversa, accusato di abusi su un ragazzo di 13 anni. Questa sentenza conferma la decisione della Corte di Appello di Napoli del 20 giugno 2023, segnando la conclusione di una vicenda dolorosa e complessa.
La scoperta degli abusi è avvenuta grazie all’attenzione del padre della giovane vittima. Il ragazzo era stato affidato alla comunità psicoterapeutica per minori “Effata Apriti“, gestita dal sacerdote. Il padre, insospettito dai comportamenti strani del figlio, ha deciso di controllare il telefonino del ragazzo, trovando messaggi compromettenti che hanno rivelato gli abusi subiti.
Durante l’arresto, la polizia ha trovato nella camera di don Graziano una notevole quantità di contanti, pari a 107mila euro. Anche mentre era agli arresti domiciliari, senza il divieto di uso di internet, il sacerdote ha continuato a molestare il ragazzo, aggravando ulteriormente la sua posizione legale.
Il padre del ragazzo, insieme al presidente dell’associazione “Rete L’Abuso“, ha sollecitato un intervento ai superiori del sacerdote. La Corte di Cassazione ha infine rigettato l’appello dei difensori di don Graziano, rendendo definitiva la condanna a otto anni di reclusione.
La famiglia del giovane, rappresentata dall’avvocato Mario Caligiuri, ha espresso soddisfazione per la sentenza, definendola “la giustizia che la Chiesa non ha reso“. La “Rete L’Abuso“, che supporta i sopravvissuti agli abusi sessuali del clero, ha diffuso un comunicato sottolineando il ruolo determinante del padre della vittima nel far emergere la verità.
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