Le indagini sulla tragica collisione avvenuta domenica 9 giugno nelle acque di Posillipo che ha causato la morte di Cristina Frazzica, ricercatrice di 31 anni della Pharmatech Academy della Federico II, sono giunte a un punto di svolta cruciale. La barca pirata, che ha investito la canoa su cui viaggiavano la Frazzica e il penalista napoletano Vincenzo Carmine Leone, 33 anni, è stata finalmente individuata ed è ora in fase di sequestro.
L’incidente, avvenuto davanti a Villa Rosebery, una delle tre residenze ufficiali del Presidente della Repubblica, è stato parzialmente documentato da telecamere di sicurezza. Le immagini recuperate dagli inquirenti hanno fornito importanti riscontri, sebbene non fossero sufficienti per l’identificazione certa del natante. Questi video, estrapolati dai sistemi di sorveglianza di Villa Rosebery, sono stati fondamentali per avviare la svolta nelle indagini.
Cristina Frazzica, nata nel 1993 a Taurianova (Reggio Calabria) ma residente da tempo a Voghera (Pavia), ha perso la vita a causa delle gravi ferite riportate nell’incidente. La Procura di Napoli, in stretta collaborazione con la polizia giudiziaria, la Capitaneria di Porto, la Polizia Marittima e i Vigili del Fuoco, sta lavorando incessantemente per fare luce sulla dinamica della collisione. I genitori della vittima, giunti dalla Lombardia, hanno incontrato gli inquirenti e sono stati informati dello stato delle indagini. Sul corpo della giovane ricercatrice verrà disposta l’autopsia e sarà effettuata una perizia sulla canoa travolta.
Vincenzo Carmine Leone, che si trovava sul kayak insieme a Cristina Frazzica, ha raccontato al quotidiano Il Mattino i drammatici momenti dell’incidente. Ancora sotto choc, ha descritto la barca come un “bolide” che si muoveva ad alta velocità, con la prua “in alto, come se fosse impennata”. Non è riuscito a vedere chi era alla guida né quante persone fossero a bordo, ma ha notato un particolare che potrebbe rivelarsi cruciale: la prua non era bianca.
Leone ha spiegato che i due hanno fatto di tutto per richiamare l’attenzione del guidatore, ma invano. Quando l’impatto era ormai imminente, si sono tuffati in mare. Cristina Frazzica è stata travolta dalle eliche, mentre Leone si è salvato rimanendo sott’acqua il più a lungo possibile. Risalito in superficie, ha visto il corpo dell’amica e ha chiesto aiuto a un’imbarcazione di passaggio.
Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha annunciato, al termine di una riunione in Prefettura sulla sicurezza in mare, che verrà implementato un “poderoso dispositivo” per garantire la sicurezza nelle acque. “Attraverso le forze di polizia a terra e il Roan della Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto a mare, dobbiamo fare un tutt’uno per frenare queste situazioni di illegalità,” ha dichiarato il prefetto.
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