L’estate è sinonimo di sole, vacanze e momenti di relax, ma spesso porta con sé anche qualche chilo in più, perché è facile che le buone abitudini alimentari vengano messe un po’ da parte e ci si lasci un po’ andare. A fine estate poi ci si può sentire fuori forma, ma con il giusto approccio, la giusta motivazione, si può ritrovare equilibrio e benessere. Spesso poi non conosciamo bene il nostro corpo, le nostre caratteristiche, o anche i nostri aspetti psicologici. Ne parliamo con la dottoressa Maria Grazia Polverino, biologa nutrizionista, specializzanda in Scienze dell’alimentazione, operante a Napoli e provincia.
Quali sono le principali cause del sovrappeso estivo?
Beh, partiamo col dire che spesso d’estate si tende a pensare che “si mangia meno”, ma in realtà non è sempre così, se solo pensiamo al consumo più frequente di aperitivi, gelati, cibi pronti o da spiaggia; alla disidratazione, che può alterare la percezione di fame e sazietà; all’interruzione delle abitudini quotidiane, come cucinare o fare attività fisica regolare; è molto semplice capire perché si tende a tornare dalle vacanze con qualche chilo in piu’.
Il comportamento alimentare non è l’unica componente da tenere in considerazione per il sovrappeso estivo poiché c’è anche un aspetto fisiologico daconsiderare (sicuramente meno influente di quello comportamentale), in praticica il nostro ipotalamo, che è una sorta di “centralina” nel cervello regola tantissime funzioni tra cui la termoregolazione, in estate lavora per mantenere bassa la temperatura corporea e per farlo, tende a rallentare il metabolismo, cioè il nostro dispendio energetico a riposo. In pratica, il corpo consuma meno energia, quindi se mangiamo come prima (o magari anche un po’ di più), è più facile prendere peso.
Il messaggio importante è che una sana alimentazione non è una dieta da seguire solo qualche mese all’anno, ma uno stile di vita da mantenere sempre. Non si tratta di privazioni, ma di scelte ed equilibrio da mantenere tutto l’anno, ovviamente con qualche giorno di eccezioni!
Quali sono i nessi con la componente genetica e il metabolismo?
Questa è davvero una domanda interessante e complessa.
La genetica sicuramente ha un ruolo: ci sono persone che, per predisposizione familiare, tendono ad accumulare più facilmente peso. Ad esempio, alcune varianti genetiche possono influenzare l’appetito, il senso di sazietà o la tendenza ad accumulare grasso. Attenzione però: la genetica non è una condanna, è solo un punto di partenza.
Oggi si parla molto di epigenetica – e per spiegarla in modo semplice, possiamo dire che è il modo in cui lo stile di vita, l’ambiente e le nostre abitudini possono “accendere o spegnere” certi geni. Quindi anche se ho una certa predisposizione genetica, quello che mangio, quanto mi muovo, come dormo, quanto stress accumulo… può fare davvero la differenza. Anche il metabolismo è coinvolto, come detto precedentemente con l’aumentare delle temperature il corpo ha bisogno di meno energia per mantenere la temperatura corporea, quindi il metabolismo può rallentare leggermente ed a parità di kcal introdotte rispetto all’inverno si potrebbe consumare meno. Ma il vero punto dell’influenza del metabolismo sul sovrappeso in generale è che chi ha una bassa percentuale di massa magra (cioè pochi muscoli), ha un metabolismo più lento, e quindi tende a ingrassare più facilmente. Ecco perché l’attività fisica è fondamentale: più muscoli abbiamo, più il nostro corpo brucia energia anche a riposo.
Quale dieta fare dopo l’estate?
Non esiste una dieta valida per tutti. È sempre una questione di personalizzazione. Però in linea generale, una buona base da cui partire è la dieta mediterranea: è equilibrata, varia, e ricca di alimenti che fanno bene davvero. Potrei suggerire in linea generale di ridurre al minimo i cibi confezionati e ultra-processati, aumentare il consumo di legumi, che sono una fonte eccellente di proteine vegetali, Inserire più frutta, verdura e cereali integrali e soprattutto di non dimenticare l’attività fisica, che resta un pilastro essenziale per la nostra salute, ma anche per la nostra forma fisica! In sintesi: più qualità, meno quantità. E soprattutto: niente soluzioni drastiche post-vacanza!
In quali casi rivolgersi al nutrizionista?
Io credo che tutti dovrebbero rivolgersi al nutrizionista almeno una volta, un po’ come si fa con il dentista o il medico di base, diciamo che aspettare di andare dal nutrizionista solo quando si ingrassa è un po’ come andare dal dentista solo quando fa male un dente…
Spesso pensiamo al nutrizionista solo quando vogliamo dimagrire, ma il suo ruolo è molto più ampio: aiuta a prevenire patologie, a costruire uno stile alimentare equilibrato, a supportare la performance sportiva, a gestire disturbi digestivi, squilibri ormonali, alimentazione in gravidanza, menopausa, geriatria e soprattutto a fare educazione alimentare per tutta la famiglia…
In breve, non bisogna aspettare il problema: il nutrizionista può aiutarti a non arrivarci. E vorrei aggiungere una cosa importante: scegliete con attenzione il professionista a cui vi affidate.
Il nutrizionista non dovrebbe essere solo qualcuno che “prescrive una dieta”, ma un punto di riferimento che comunica in modo chiaro, che vi accompagna nel percorso, che tiene conto non solo dell’alimentazione ma anche della vostra storia, del vostro stile di vita e – cosa fondamentale – anche del vostro benessere psicologico. Perché il dimagrimento, e più in generale la salute, non si risolvono con un foglio con dei grammi scritti sopra, ma richiedono cura, ascolto e un approccio serio e personalizzato.
Dott.ssa Maria Grazia Polverino
Biologa Nutrizionista, Spec. Scienze dell’alimentazione
Telefono: 081 1929 9633
E-mail: dottoressa.polverino@gmail.com
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