di Amalia Angelino – “Il San Carlo come la Scala: serve l’accordo di tutti”

Fulvio Macciardi, neo sovrintendente del Teatro San Carlo, la cui nomina è stata al centro di uno scontro istituzionale tra Comune di Napoli, Governo e Regione, cerca di riportare la discussione su un piano istituzionale, lontano dalle aule dei tribunali. «Il San Carlo ha compiuto enormi progressi negli ultimi anni e ha messo in ordine i conti. Ora è il momento di rilanciarlo, con il consenso di tutti, a partire dalle istituzioni territoriali e dai dipendenti», ha dichiarato Macciardi a margine di un evento Agis sul nuovo codice dello spettacolo. «Sono ottimista, sereno e onorato dell’incarico. Lavorerò per creare armonia e raggiungere risultati concreti». Secondo il sovrintendente, «i sovrintendenti devono confrontarsi con i sindaci e cercare insieme le migliori soluzioni possibili. Sono sicuro che troveremo il giusto equilibrio nell’interesse della città e della Fondazione San Carlo». Ai ricorsi in tribunale, Macciardi risponde con serenità: «Penso sia stato fatto tutto correttamente e sono certo che il futuro darà ragione a chi guarda avanti e non indietro». Nonostante la campagna elettorale possa ritardare gli incontri, il neo sovrintendente prevede di definire buone soluzioni già nel prossimo mese, puntando all’inizio della stagione il 6 dicembre. Macciardi ha le idee chiare sul futuro del San Carlo: «Il mio progetto è ambizioso: far diventare il San Carlo un polo di riferimento anche per i territori vicini. Da ex milanese, sogno che possa essere per il Sud ciò che la Scala è per il Nord, grazie a un forte lavoro sul fundraising e al ruolo dei privati». «Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo lavorare in armonia con tutti, a partire dai lavoratori, motore pulsante del teatro. È fondamentale sviluppare progetti insieme alla città, pensando al futuro e non al passato», aggiunge. Ribadendo il suo entusiasmo, Macciardi conclude: «La storia del San Carlo è straordinaria e per me è un onore guidarlo. Il mio obiettivo è riportare armonia e consenso, facendo del Teatro un motore positivo per la città e per i territori vicini, guidati dalla più grande istituzione musicale del Sud».