
Nel triangolo Melito–Giugliano–Sant’Antimo è tornata la paura. Un’ondata di rapine rapide e violente sta colpendo supermercati e discount della zona, seminando panico tra clienti e dipendenti. Colpi messi a segno in pochi minuti, spesso per bottini irrisori, ma con un impatto psicologico ben più profondo.
Un copione che si ripete
Negli ultimi giorni, i malviventi sono entrati in azione fino a tre volte in una sola settimana. Agiscono a volto coperto, pistola in pugno, minacciando i cassieri e fuggendo con l’incasso del giorno.
In diversi episodi, i clienti terrorizzati si sono nascosti tra gli scaffali o hanno abbandonato i carrelli nel tentativo di raggiungere l’uscita.
Una scena che si ripete con inquietante regolarità, tanto da indurre le forze dell’ordine a rafforzare i presidi e le attività investigative per individuare i responsabili.
Le indagini e le ipotesi
Secondo le prime ricostruzioni, dietro ai colpi non ci sarebbe una sola banda, ma più gruppi locali, legati da logiche di emulazione e da un mix di spregiudicatezza e disperazione.
Gli investigatori stanno analizzando le immagini dei sistemi di videosorveglianza per incrociare movimenti e modus operandi, nella speranza di identificare i componenti dei gruppi coinvolti.
Sicurezza e contromisure
A nulla sembrano servire le casse automatiche, la videosorveglianza diffusa e la riduzione dei contanti nei punti vendita.
I rapinatori dimostrano di conoscere turni, orari e abitudini del personale, scegliendo di agire nei momenti in cui le casse vengono svuotate con minore frequenza, in particolare nel tardo pomeriggio o alla chiusura.
Clima di tensione nei quartieri
Intanto, cresce la preoccupazione dei commercianti e dei residenti, che chiedono una presenza più costante delle forze di polizia e misure di sicurezza più efficaci.
Il rischio, sottolineano diversi operatori del settore, è che la paura finisca per pesare sulla vita quotidiana e sul tessuto economico locale.









