Sì alla costituzione del Comune di Avellino come parte civile; no a quella avanzata dall’associazione Sos Impresa: insieme allo stralcio della posizione di un’indagata per difetto di notifica, sono queste le prime decisioni assunte dal Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Avellino, Mauro Tringali, che deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio per 27 indagati dell’inchiesta Dolce Vita che riguarda, tra gli altri, l’ex sindaco Gianluca Festa. A ribadire in aula la posizione dell’accusa, il procuratore aggiunto, Francesco Raffaele, e il pm Fabio Massimo Del Mauro: le intercettazioni raccolte, hanno detto, costituiscono materiale altamente probatorio a carico degli indagati. Molto folto il collegio difensivo: più di venti gli avvocati degli indagati, la cui strategia punta a ridefinire i capi di imputazione contestati ai loro assistiti.

Sono 18 le ipotesi di reato contestate ai 27 indagati sulla base delle indagini raccolte da carabinieri e Guardia di Finanza tra il settembre 2023 e marzo 2024.  Insieme all’ex sindaco Gianluca Festa e all’ex dirigente comunale, Filomena Smiraglia, sono 19 gli indagati coinvolti nei quattro concorsi banditi dal Comune di Avellino che sarebbero stati manipolati a favore di alcuni concorrenti. Un altro dirigente comunale, Gianluigi Marotta, è invece indagato per aver firmato una serie di determine con impegni di spesa a carico del Comune di Avellino per lo svolgimento di Eurochocolate.