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Whirlpool Napoli: Fumata nera al Mise, confermata la chiusura e il licenziamento collettivo

Nulla di fatto per Mise e il sito Whirlpool di Napoli. L’azienda ha riconfermato la chiusura dello stabilimento di Via Argine e il conseguente licenziamento collettivo. Fumata nera dunque, per i circa 320 lavoratori del sito, che vedono ormai sempre più imminente lo spettro del licenziamento al termine dello stop imposto dal Governo a tutte le aziende e per il momento fissato al 30 giugno.

Alla riunione convocata dal viceministro dello Sviluppo Economico Alessandra Todde, non ha presenziato l’Ad dell’azienda italiana ma il direttore delle relazioni industriali; scelta che ha infastidito e non poco il Mise. Dopo il rinnovato annuncio di chiusura, ripartono all’attacco i sindacati che il 4 maggio decideranno nuove iniziative di lotta e intanto chiedono l’intervento del premier Mario Draghi, respingendo come inaccettabile il ragionamento del gruppo americano che al tavolo stesso ha confermato la prospettiva di una produzione 2021 di almeno 5 milioni di pezzi, dunque in aumento, ma con l’esclusione del sito di Napoli.

Fim, Fiom e Uilm, fanno presente come i risultati del primo trimestre in Europa vedano una crescita a doppia cifra dei ricavi, il rafforzamento della posizione nei Paesi chiave e un significativo miglioramento della marginalità anno su anno per il terzo trimestre consecutivo, hanno dichiarato: “Chiediamo l’intervento del Presidente del Consiglio Mario Draghi, che deve richiamare la proprietà americana alle sue responsabilità, impedendo alla multinazionale di smantellare gli stabilimenti italiani”.

Contro la chiusura anche l’Uglm: “Whirlpool non deve chiudere Napoli perché è l’unica azienda del gruppo nel Sud a produrre lavatrici e con lo stop già alcune aziende dell’indotto hanno avviato la procedura di smantellamento degli impianti, in quanto mono committenti e senza alcuna possibilità di riconversione degli impianti”.

L’azienda dal canto suo ribadisce che nonostante i 100 milioni di investimento negli ultimi 10 anni, Napoli abbia registrato un declino del volume produttivo pari al 75%.

Il Mise comunque è al lavoro per una soluzione che, spiega il viceministro Todde, potrebbe non passare per Whirlpool: “Il Governo lavora a soluzioni fattibili e non ad un libro dei sogni, lavoriamo a un progetto di respiro che sia strutturato, solido e concreto. Il nostro dovere è trovare la soluzione per i lavoratori e per Napoli. L’Azienda si deve prendere le sue responsabilità e mantenere la parola data. Gli impegni presi si mantengono. Sto lavorando duramente e troveremo la soluzione per Napoli, rilanceremo l’attività produttiva, useremo tutte le leve possibili affinché l’azienda venga richiamata alle sue responsabilità”.