Abusivismo edilizio. Oltre il 20% della popolazione rischia lo sfratto. I sindaci: “Si sta giocando alla roulette russa”

Renato Natale, sindaco di Casal di Principe, ha deciso di dimettersi a seguito alla decisione della Procura di Santa Maria Capua Vetere di non sospendere le operazioni di demolizione, previste per giovedì 2 settembre, di un fabbricato abusivo dove vivono due famiglie con quattro bambini. Tali dimissioni hanno provocato la reazione di tutti i sindaci dell’agro aversano, che hanno sottoscritto un documento in cui esprimevano solidarietà a Natale.

L’abusivismo edilizio, infatti, è una vera e propria piaga sociale che oramai colpisce gran parte dei comuni più o meno vicini a quello di Casal di Principe (se non tutti). Basti pensare che nella vicina San Cipriano d’Aversa, ci sono circa 1600 case abusive, mentre a Casapesenna ben 300: per questo motivo circa 10.000 abitanti (oltre il 20% della popolazione) da un momento all’altro potrebbero essere sfrattati e costretti a lasciare la propria casa.
Per tale ragione ad esporsi nelle ultime ore sono stati Vincenzo Caterino, sindaco di San Cipriano d’Aversa e Marcello De Rosa, sindaco di Casapesenna, i quali oggi temono che quanto accaduto a Casal Di Principe, possa ripetersi anche nei comuni da loro guidati.
“Sono case di famiglia, costruite, abitate e mantenute dai proprietari, non edifici della “speculazione edilizia”, ma costruzioni di necessità costruite in assenza di piani urbanistici, localizzate in modo diffuso e discontinuo nel consolidato. Siamo di fronte ad una vera e propria disgrazia che nuoce tutta la comunità. Si tratta di persone che vengono buttate per strada senza che venga a loro garantito il diritto di avere un tetto sulla testa, gente a cui viene sottratta la dignità e a cui viene negato il diritto di riscatto. Non sono numeri ma anime, cuori, mamme e papà, figli, nonni, adulti e bambini senza distinzione”: spiegano Caterino e De Rosa.
“Il legislatore – aggiungono i due sindaci – non può negare l’evidenza. Siamo di fronte ad un problema vero, reale e anche gravissimo. La questione va affrontata e sicuramente non possiamo essere lasciati soli. Si sta giocando alla roulette russa, sotto a chi tocca, chi è il prossimo? Ogni abbattimento tocca alle casse dell’ente circa 150mila euro. Non si tratta solo di anticipare, ma questi soldi non potranno più essere recuperati. A questo danno economico va aggiunto poi, quello ancora più grave, delle famiglie da gestire con i servizi sociali”.

Gruppo di Palo

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