Biagio Chiariello senza scorta

Definita da molti uno “scandalo”  la notizia pubblicata da “Il Mattino”, della revoca della scorta a Biagio Chiariello, comandante della polizia locale di Arzano, al quale la camorra e in particolare il clan 167 hanno giurato di fargliela pagare per la sua attività di controllo e repressione. Commovente la reazione di don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde. Anche quest’ultimo si trova sotto scorta dopo la bomba fatta esplodere davanti al cancello della sua chiesa. Il sacerdote è rimasto impietrito, commentando così la vicenda: “Una notizia che mi schianta il cuore e l’anima. Hanno lasciato da solo il comandante che grazie alla scorta aveva potuto operare al meglio nel contesto criminale di Arzano”. Don Patriciello, ha abbandonato il convegno alla quale stava partecipando per recarsi al comando di polizia municipale e abbracciare Chiariello. Con lui anche Mimmo Rubio, giornalista di Arzano, da due anni protetto dalla scorta. Rubio esprime il proprio scetticismo: “Questa notizia mi lascia perplesso, mi preoccupa, anche se non mi ha sorpreso, perché si tratta di un segnale istituzionale a dir poco inquietante. è la succursale criminale di Melito, finita sotto i riflettori della cronaca per l’arresto del sindaco, accusato di essere sceso a patti con la camorra. Ad Arzano nessuno più è al sicuro. A gioire è solo la camorra, insieme all’imprenditoria e alla politica collusa e affarista”.

Solidarietà per Chiariello

Il Comitato di liberazione dalla camorra a Nord di Napoli, promosso da Sandro Ruotolo, è intervenuto sulla faccenda, affermando: “Non vogliamo sostituirci a chi, istituzionalmente, è responsabile della sicurezza ma non possiamo non dire che la revoca della scorta al comandante della polizia municipale Biagio Chiariello, ci preoccupa e ci lascia perplessi. Anche se i vertici del clan della 167 di Arzano sono in carcere, familiari e sodali dei Monfregolo sono liberi. E vivono ancora nelle case occupate abusivamente in quel rione 167, proprio dove il comandante vuole ristabilire il rispetto della legge”. Il Comitato chiede al prefetto di Napoli, che presiede il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, una valutazione per capire se quella di revocare la scorta, sia davvero la scelta migliore.

Anche i vertici di Libera Campania hanno espresso la propria solidarietà: “Il comandante è un esempio nella lotta alla criminalità. La revoca della scorta che gli era stata assegnata a seguito di minacce camorristiche ci lascia perplessi. Il territorio sul quale opera Biagio Chiariello non è stato liberato dalla camorra, perché operano familiari e sodali del clan 167”. Libera Campania chiede al ministro dell’Interno di valutare “nel brevissimo tempo la riassegnazione della scorta”. Luigi Maiello, comandante della polizia locale di Pomigliano d’Arco e da ieri con incarico part time a Giugliano, mostra anch’egli la propria vicinanza: “Alcune persone vivono in un metaverso tutto loro, altri come Biagio Chiariello nella realtà quotidiana. La revoca della scorta a chi ha messo in crisi uno dei più potenti clan della regione facendo semplicemente il suo lavoro di agente di polizia locale è a mio avviso un errore. La camorra non dimentica. Aspetta anche anni, per vendicarsi”. Cinzia Aruta, sindaco di Arzano, si è scusata per non aver risposto in quanto impegnata a Roma. Nel messaggio dichiara: “Sono alla direzione nazionale del Pd e non posso parlare. Ho appreso da poche ore la notizia. Non entro nel merito di una decisione operata da chi ne ha la responsabilità e dovere. Domattina chiamerò il comandante per parlarne”.