Processo per le aggressioni in carcere, in aula al processo visionati i video delle violenze

 

È il momento “cruciale” dei video della perquisizione straordinaria e dei pestaggi dei detenuti al processo in corso all’aula bunker del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, che vede imputati 105 tra agenti penitenziari, funzionari del DAP e medici dell’Asl. La “pistola fumante” che per la Procura di Santa Maria Capua Vetere prova le violenze di cui rimasero vittime oltre 200 detenuti del reparto “Nilo” del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Ieri è stata mostrata solo la prima parte di una clip di tre ore e mezza, il resto sarà fatto vedere nell’udienza del 17 maggio, mentre tutto il girato, del giorno 6 aprile 2020, dalle telecamere presenti ai tre piani dei Nilo, al quarto piano gli occhi elettronici non funzionavano, ammonta a 70 ore totali. A descrivere le scene il Brigadiere dei Carabinieri Medici, che dopo i fatti, si ricorda avvenuti il 6 aprile 2020, interrogò i detenuti e si occupò del riconoscimento degli agenti intervenuti. “La perquisizione parte nelle sezioni tre e cinque del reparto, ed inizialmente, spiega il sottufficiale, partecipano solo agenti del carcere di Santa Maria Capua Vetere, quasi tutti con mascherina ma senza casco, quindi facilmente riconoscibili dai detenuti“. Poco dopo arrivano anche i poliziotti penitenziari del Nucleo Pronto Intervento provenienti dalle carceri di Napoli-Secondigliano e Avellino, i più violenti durante la perquisizione come emerso da indagini e video, in quanto muniti di caschi e mascherine, tanto che in molti non sono stati ancora identificati.