Spalletti: “Questa citta’ sara’ sempre dentro di me, lasciare Napoli è un autentico atto d’amore”. Il tecnico ricorda anche Giulia Tramontano

Spalletti: “Lasciare Napoli è un autentico atto d’amore. Avrò sempre dentro di me l’ampiezza infinita di questa città”. Il tecnico azzurro ha parlato nell’ultima conferenza stampa prepartita del campionato

“Lasciare Napoli per me è un autentico atto d’amore. Se lascio non è perchè ho smesso di amare, ma perchè ho speso tutto quello che avevo e tutte le energie per essere all’altezza di chi si ama. Io non voglio allenare nessuna squadra che non sia il Napoli. Ci sono cicatrici che scandiscono una esistenza. Il tatuaggio è la mia cicatrice a vita. In questi giorni ho cominciato ad immaginarmi lontano da questa squadra e da questa città ed ho realizzato quanto sarà difficile riuscirci. Il cuore ti dice che dovresti continuare con questi ragazzi fortissimi, per l’amore che sento attorno e che mi avvolge in tutto quello che ho. Questi sentimenti mi daranno la capacità di accettare la mia decisione. Ma ripeto che non ho la forza di poter ricambiare questo amore immenso, in questo momento. Mi piace poter pensare che anche tra 10 anni potrò tornare qui come una parte integrante della città. Avrò dentro di me sempre l’ampiezza infinita di Napoli. Ringrazio tutti quelli che ho incontrato in questi due anni. Ringrazio un gruppo straordinario, una città nata per le grandi passioni, i nostri tifosi nel mondo e tutti i bambini che mi hanno abbracciato riempiendomi del loro futuro azzurro”. Così Luciano Spalletti ha parlato del suo addio nell’ultima conferenza stampa prepartita a Castel Volturno. Il tecnico del Napoli è arrivato in sala stampa sulle note di “Sarò con te” che risuonava dal suo smartphone.

La gioia dello scudetto

“Mi piacerebbe avere cose da portare via. Ho detto alla squadra che se fosse accaduto di raggiungere questo successo incredibile, avrebbero visto la città esplodere di felicità. Ma quando abbiamo conquistato lo scudetto, ho capito che la realtà ha superato la fantasia, perchè nessuno di noi poteva immaginare la dimensione di questa gioia. Credo di essere stato sempre un po’ napoletano, ma adesso lo sono completamente”.

Il momento più bello e più difficile

“Quello molto bello è quando l’arbitro ha fischiato la fine a Udine. Il più difficile è stato la sconfitta di Empoli della scorsa stagione”.

Il rapporto con De Laurentiis

“Ringrazio il presidente, la società e tutti i collaboratori del Calcio Napoli. Io non voglio assolutamente alcuna divisione tra me e il presidente. Non c’è uno che annulla l’altro perchè abbiamo lavorato insieme d’accordo per il bene comune e per un trionfo che appartiene a tutti. De Laurentiis stato bravo a prendersi delle responsabilità che altri presidenti non prendono. Abbiamo risistemato tante cose, facendo il lavoro che solitamente si fa in 4 anni in soli 2 anni. Ho imparato a essere più imprenditore con lui, lui è diventato più allenatore con me”.

Il futuro della squadra

“L’importante è avere avuto la stessa mentalità sempre durante la stagione. Questo gruppo ha entusiasmo, qualità, forza mentale che ancora oggi mostra nonostante sia stato raggiunto il traguardo. Questa squadra avrà un grande futuro perchè ha valori importanti all’interno del gruppo. Ci sono margini affinchè il Napoli possa diventare ancora più competitivo. Consigli al prossimo allenatore del Napoli? Io non ho possibilità di dare consigli, anzi i consigli caso mai si chiedono”.

La sfida con la Sampdoria

“Vorrei dare spazio a tutti e soprattutto a chi ha giocato poco ma che ci ha accompagnato con grande entusiasmo per l’intero anno”.

Il ricordo di Giulia Tramontano

Spalletti in conclusione di conferenza stampa ha voluto ricordare Giulia Tramontano, la giovane di origini napoletane uccisa nel milanese dal fidanzato: “Gli uomini che uccidono una donna confessano la loro vigliaccheria. Con la malvagità ha cancellato una storia che meritava di essere vissuta. Giulia era tifosa del Napoli e vogliamo immaginare la mamma e il figlio andare al Maradona, saranno con noi allo stadio. Coloro che pensano di risolvere le relazioni con la violenza sono perdenti che non hanno futuro”.