Costretta a scegliere tra rischiare la vita o finire a vivere per strada. E’ questo il dilemma di Cristina che, con la figlia ventenne affetta da una malattia genetica degenerativa, vive senza reddito in un sottoscala di 30 metri quadrati del quartiere Materdei, a Napoli, su cui pende un ordine esecutivo di sfratto per morosità. Cristina in occasione di un precedente tentativo di esecuzione fu colta da un infarto acuto arginato dall’applicazione di cinque stent coronarici. “Per venerdì 13 ottobre, spiegano gli attivisti della Campagna per il diritto all’abitare, intervenuti a sostegno alle due donne, è fissato il nuovo accesso per lo sfratto che dovrebbe essere eseguito nonostante abbiamo documentato ai proprietari e alla Questura l’aggravarsi delle condizioni di Cristina”. Ed è proprio per la paura di non poter più rientrare a casa che la donna ha rifiutato un nuovo ricovero di controllo già programmato sul percorso post-operatorio. “Per le due donne, rimaste senza reddito dopo che Cristina ha dovuto abbandonare per ragioni di salute il lavoro in una farmacia, è stato impossibile finora trovare un’alternativa in un mercato degli affitti che, a seguito dell’esplosione senza regole di case vacanza e della speculazione immobiliare, è diventato particolarmente discriminatorio nei confronti di persone che vivono con un assegno sociale”, dicono gli attivisti. “Facciamo appello alla città a mobilitarsi affinché si rinvii lo sgombero per dare il tempo a Cristina di sottoporsi al ricovero ed alle cure salvavita ed alla Prefettura perché istituisca con urgenza un tavolo per le risposte più urgenti all’emergenza abitativa”.
Maurizio Autore
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