Condanna per i fratelli Cesaro: i legami con il clan Puca e gli affari a Sant’Antimo

Il pentito: ‘I Cesaro sanarono un abuso edilizio e il proprietario passò dalla sinistra al centro destra’. Imbarazzo per Renzi e Italia Viva che nelle scorse settimane hanno nominato il rampollo di famiglia,  Armando, responsabile nazionale degli Enti Locali 

Si è concluso con 21 , tra cui pene severe per i fratelli dell’ex parlamentare di Forza Italia , il  derivato dall’inchiesta condotta dai Carabinieri del ROS sugli ipotetici accordi politico-mafiosi nel comune di Sant’Antimo.

L’indagine, inoltre, ha ipotizzato l’esistenza di un “patto di reciproca convenienza” tra il  camorristico Puca e la potente famiglia Cesaro, impegnata sia nell’imprenditoria che in politica.

Il tribunale ha condannato  a 11 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato. I fratelli Aniello e Raffaele Cesaro sono stati condannati a 10 anni e 6 mesi di reclusione, entrambi per concorso esterno in associazione mafiosa. Le condanne riflettono la decisione del tribunale di accogliere le tesi delle pubbliche ministeri Giuseppina Loreto e Antonella Serio.

L’ex senatore di Forza Italia Luigi Cesaro sta affrontando un processo separato relativo alla stessa inchiesta. La sua posizione era stata stralciata a causa della sua immunità parlamentare all’epoca dei fatti, sia sul piano cautelare sia per l’uso di alcune intercettazioni.

Il processo riprenderà la prossima settimana, durante la quale la Procura potrebbe presentare nuovi elementi basati sugli interrogatori di un nuovo collaboratore di giustizia, l’ex boss del clan dei Casalesi Francesco Schiavone, noto come “Sandokan”, le cui dichiarazioni sono attualmente coperte da segreto.

Il verdetto è stato emesso dopo quasi sette ore di camera di consiglio dai giudici della terza sezione penale, presieduta da Elvira Russo, con i giudici a latere Alessandro Cananzi e Luana Romano.

La vicenda mette in imbarazzo anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi che nelle scorse settimane ha nominato il rampollo di famiglia Armando, responsabile nazionale degli Enti Locali che appena nominato fini’ su tutti i giornali per lo scontro con Calenda, leader di Azione che difese l’assessore della prima municipalita’ a Napoli Barbara Preziosi (oggi candidata alle europee con Azione con Calenda), dopo lo scontro proprio con Armando Cesaro.