Napoli – La Corte dei Conti della Campania ha acceso i riflettori sulle Municipalità di Napoli. Su delega della Procura, la Guardia di Finanza ha effettuato ispezioni a sorpresa nei parlamentini cittadini per verificare presenze, rimborsi, gettoni e indennità percepiti dai consiglieri municipali.
L’inchiesta, affidata al vice-procuratore generale Ferruccio Capalbo, è condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria del Comando provinciale delle fiamme gialle. Nel mirino ci sono non solo i gettoni di presenza, ma anche le procedure di rimborso ai datori di lavoro dei consiglieri, nonché la gestione complessiva dei costi della politica nelle Municipalità.
Le ispezioni
Le verifiche avrebbero interessato diverse Municipalità, tra cui la I (Chiaia, Posillipo, San Ferdinando), la II (Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, San Giuseppe, Porto), la VI (Ponticelli, Barra, San Giovanni a Teduccio) e la IX (Soccavo, Pianura). I finanzieri hanno controllato le presenze dei consiglieri durante le commissioni e acquisito i verbali degli ultimi mesi.
Gettoni e rimborsi
I consiglieri municipali a Napoli non percepiscono uno stipendio fisso, ma solo gettoni di presenza. Con il massimo delle presenze possono arrivare a circa 1.000 euro netti al mese (circa 1.500 lordi), ma non tutti raggiungono tale cifra. A ciò si aggiunge il meccanismo dei rimborsi: il Comune versa ai datori di lavoro una quota delle somme per le ore di assenza dei consiglieri. Nelle Municipalità, però, il rimborso è limitato a un quarto dell’indennità del presidente.
Il costo della politica municipale
Secondo i dati, la spesa annuale per i politici delle Municipalità – presidenti, assessori e consiglieri – si aggira intorno ai 7,5 milioni di euro. Un presidente percepisce mediamente un’indennità lorda di circa 65mila euro annui.
L’inchiesta punta a fare chiarezza sulla gestione delle risorse pubbliche e a verificare eventuali irregolarità o abusi legati alla rendicontazione delle presenze e ai rimborsi.