Non cerchiamo vendetta, cerchiamo la verità”. Lo ha detto Dario Vassallo, fratello del sindaco pescatore Angelo, all’esterno della Cittadella Giudiziaria di Salerno dove oggi è in programma l’udienza preliminare a carico di cinque indagati per l’omicidio del primo cittadino di Pollica, avvenuto 15 anni fa. “Oggi è una giornata importante non solo per la Fondazione ma per l’Italia intera in quanto dopo 15 anni e 11 giorni siamo riusciti a portare sul banco degli imputati 5 personaggi che in qualche modo sono collegati all’omicidio di Angelo Vassallo. Poi sarà Il processo a stabilire le responsabilità – ha detto Dario Vassallo – Penso che Angelo sarà contento di questa giornata e sarà contento che l’Italia intera cerca di aiutarci a trovare la verità”.
Il fratello del sindaco pescatore ha definito “triste” questa giornata, anche perché “in questo tribunale sono indagati uomini dello Stato e quindi è estremamente grave per lo Stato stesso”. Vassallo ha denunciato “le assenze della politica”, attaccando il Partito Democratico: “Dovrebbero chiedere scusa ad Angelo ma inginocchiandosi. Io personalmente non li perdonerò mai”. Quanto al processo, Dario Vassallo prevede che “ce ne sarà sicuramente un altro, almeno altre cinque persone che indirettamente o direttamente fanno parte di questa tragedia”.
Al fianco della famiglia Vassallo anche l’avvocato Antonio Ingroia: “La giustizia arriva, magari lenta, magari tardi, ma arriva. Credo che sia un momento molto importante. Merito, va detto ancora una volta, della Procura di Salerno e ai carabinieri del Ros che hanno indagato senza guardare in faccia a nessuno”. Per Ingroia la costituzione parte civile di tante associazioni dimostra che “c’è un’Italia che crede ancora nella giustizia e che vuole verità e giustizia”. er anni si è ipotizzato un suo coinvolgimento nell’omicidio di Angelo Vassallo. Oggi, dopo due archiviazioni, Bruno Humberto Damiani, meglio noto come “Il Brasiliano”, è tra i 23 soggetti che hanno chiesto la costituzione di parte civile nel processo per l’omicidio del sindaco di Pollica. La richiesta è stata formulata dal suo avvocato Michele Sarno durante l’udienza preliminare a carico di 5 imputati che è stata celebrata dinanzi al gup Giovanni Rossi.
“All’epoca Damiani era l’unico indagato, la persona che è stata sempre epitetata per essere il vero responsabile dell’omicidio Vassallo. Oggi attraverso le attività della Procura scopriamo che era in atto un depistaggio da parte di chi aveva interesse a buttare la croce addosso a Damiani per coprire altre questioni – ha detto il legale uscendo dalla Cittadella Giudiziaria – Dopo la famiglia Vassallo ed i parenti, Damiani è il vero danneggiato da questa vicenda”. Sarno ha annunciato anche che sarà chiesta un’integrazione del capo d’imputazione per calunnia nei confronti di Damiani. La costituzione delle parti civili sarà discussa in una prossima udienza, fissata per il 17 ottobre.
Nel corso della prima udienza, durata un’ora e mezza, l’avvocato Giovanni Annunziata – legale dell’imprenditore Giuseppe Cipriani – ha chiesto al giudice di attendere la pronuncia della Corte di Cassazione che, il prossimo 21 ottobre, dovrà esprimersi sul ricorso presentato da Cipriani. La difesa, infatti, ritiene che il Tribunale del Riesame di Salerno non abbia recepito le indicazioni date dagli ermellini e che abbia emesso “un decreto di scarcerazione per mancanza di esigenze cautelari e non per la mancanza dei gravi indizi di colpevolezza”.