Plusvalenze Osimhen, il Napoli si difende: “Nessun disegno illecito, solo dinamiche di mercato”

NAPOLI – Il caso plusvalenze che coinvolge il Napoli torna al centro dell’attenzione dopo la pubblicazione, da parte di Repubblica, di mail e intercettazioni legate all’acquisto di Victor Osimhen dal Lille nel 2020. Dalle nuove carte emergono dettagli sui retroscena dell’operazione, ma senza nuovi risvolti sul piano sportivo per il club azzurro. Diversa, invece, la posizione del presidente Aurelio De Laurentiis, che dovrà affrontare un processo penale con l’accusa di falso in bilancio.

La prima udienza preliminare, inizialmente fissata per settembre, è stata rinviata al 6 novembre. La Procura di Roma intende chiarire le modalità di contabilizzazione delle operazioni relative a Osimhen e Kostas Manolas, ritenendo che abbiano generato plusvalenze fittizie negli esercizi 2019, 2020 e 2021.


Le intercettazioni sull’affare Osimhen

Al centro dell’inchiesta resta l’acquisto dell’attaccante nigeriano per 70 milioni di euro, cifra che includeva anche la cessione al Lille di Orestis Karnezis e di tre giovani della Primavera – Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri – valutati complessivamente 20 milioni.

Secondo la Guardia di Finanza, il Napoli aveva posto un limite massimo di 50 milioni per l’acquisto, ma il presidente del Lille, Gérard Lopez, puntava a ottenere 70. Le intercettazioni e lo scambio di mail tra i dirigenti mostrano trattative complesse. In una comunicazione, Lopez avrebbe proposto di inserire altri calciatori per “pagare un prezzo inferiore rispetto a qualsiasi altro club, ma con un valore nominale necessario per chiudere”.

Un passaggio delle conversazioni riportate evidenzia la volontà di non lasciare tracce scritte: “Non devi scrivere nulla. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare”, avrebbe detto Giuseppe Pompilio, allora vicedirettore sportivo del Napoli, a Cristiano Giuntoli.

Il valore di Karnezis, inizialmente stimato in 20 milioni, venne poi ridotto a 5 grazie all’inserimento dei tre giovani. Tuttavia, i ragazzi hanno riferito di non aver mai giocato in Francia né sostenuto visite mediche con il Lille. Gli inquirenti ipotizzano che i valori siano stati gonfiati per raggiungere la cifra richiesta dal club francese.


La posizione del Napoli e la linea difensiva

La società partenopea ha ribadito, tramite i propri legali, la totale correttezza dell’operato. In una nota diffusa all’Ansa, il collegio difensivo – composto dagli avvocati Gino Fabio Fulgeri, Gaetano Scalise e Lorenzo Contrada – ha sottolineato che “non emerge un disegno illecito, bensì la normale dinamica di una trattativa legata alla compravendita di calciatori, fisiologica nel settore e priva di profili penalmente rilevanti”.

Il Napoli ha espresso “stupore” per la diffusione di atti d’indagine che, per la loro natura, avrebbero dovuto rimanere riservati, denunciando una violazione dei principi di riservatezza e tutela del diritto di difesa. I legali evidenziano inoltre che le frasi riportate siano state “estrapolate da un contesto dialettico ben più ampio”, invitando a una lettura complessiva e obiettiva delle intercettazioni.

A sostegno della tesi difensiva, gli avvocati ricordano che le persone coinvolte nei dialoghi citati siano già state ascoltate dai Pubblici Ministeri soltanto come testimoni, fornendo spiegazioni ritenute “chiare e convincenti”, tali da escludere ogni rilevanza probatoria delle frasi contestate.


Le conseguenze sul piano sportivo

Dal punto di vista sportivo, non sono previsti effetti per il Napoli. La FIGC aveva già archiviato il caso lo scorso aprile: il procuratore federale Giuseppe Chinè non ha riscontrato elementi per riaprire il procedimento, dopo aver esaminato gli atti della Procura di Roma.

Il club era stato assolto in due gradi di giudizio dalle accuse relative agli articoli 4, 6 e 31 del Codice di Giustizia Sportiva, escludendo qualsiasi rischio di penalizzazioni o punti sottratti in classifica.

De Laurentiis, attraverso i propri legali, si dice sereno e fiducioso nella giustizia, ribadendo che “il Napoli ha sempre fatto del rispetto delle regole un punto fermo della propria gestione”.


In attesa dell’udienza di novembre

L’appuntamento con la giustizia ordinaria è fissato per il 6 novembre, data in cui si terrà la prima udienza del procedimento a carico del presidente De Laurentiis. Nel frattempo, la società azzurra continua a difendere la trasparenza delle proprie operazioni, sostenendo che l’acquisto di Osimhen rispecchi semplicemente le dinamiche di mercato e non presenti profili illeciti.pubblicita' 880